La Fim Cisl Belluno Treviso fa proprio lo sconcerto dei lavoratori per la deriva polemica espressa dai rappresentanti del MISE
BELLUNO “Il progetto Italcomp è stato bello finché è durato: questa è la sintesi finale fatta dalla viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde. La viceministra afferma che nel precedente esecutivo esisteva un consenso politico attorno alla creazione di un azionariato di maggioranza pubblica, anche se temporaneo, per la progettazione di un polo industriale Belluno-Chieri, convinzione politica che non appartiene al nuovo esecutivo. Il ministro Giorgetti ha più volte sottolineato che l’unica strada percorribile è e rimane quella di una maggioranza di investitori privatI,ma la ricerca di un privato che andasse a sostituire il ruolo pubblico non ha avuto alcun esito. Da qui l’epilogo rovinoso: i lavoratori di Riva di Chieri non solo non hanno più un progetto di reindustrializzazione con la prospettiva di finire gli ammortizzatori a dicembre, ma hanno anche perso un anno a discutere e progettare sul nulla.
“Lo stabilimento di Borgo Valbelluna – spiega la Cisl in una nota – ridefinisce il proprio obiettivo verso la cessione del perimetro aziendale a quei terzi che possono garantire la continuità produttiva e i livelli occupazionali. In sostanza si affida all’esito della gara d’asta promossa dal commissario Castro. Aver confermato la copertura economica per la realizzazione di Italcomp e poi non averla onorata ha messo lo stabilimento di Borgo Valbelluna in una situazione di cassa disastrosa. Se l’obiettivo iniziale fosse stato quello definito al tavolo ministeriale dal coordinatore della Struttura per le crisi d’impresa Luca Annibaletti, ossia strettamente connesso alla cessione a terzi tramite asta, le scelte e gli impegni economici sarebbero sicuramente stati altri ed oggi non vivremmo quella situazione di continua precarietà.
AI MICROFONI DI RADIO PIU, Mauro Zuglian Fim Cisl Belluno Treviso