PADOVA La biografia “Leonardo Del Vecchio” (Sperling&Kupfer), scritta dal giornalista Tommaso Ebhardt, si è aggiudicata la seconda edizione del premio “Valori d’Impresa”, il premio letterario di Confindustria Veneto Est. Numerosi gli studenti che hanno partecipato all’evento al Teatro Verdi di Padova «La vita di Leonardo Del Vecchio andava raccontata», ha detto Ebhardt dopo aver ricevuto il premio dalle mani di Leopoldo Destro, «ha cambiato il destino di una vallata dolomitica, di migliaia di famiglie, di un intero comparto industriale, racchiude in se una fetta di storia del nostro paese. A me ha insegnato che fare le cose per bene è giusto, che conta quello che si fa».
IN LIBRERIA.
di TOMMASO EBHARDT
Ci sono storie che vanno raccontate fino in fondo, quella di Leonardo Del Vecchio è una di queste: Dalla povertà delle case popolari all’orfanotrofio, da una bottega in periferia a una fabbrica nelle Dolomiti, fino a diventare il numero uno. Con un’idea fissa in testa: «essere il più bravo». Negli ultimi tre anni ho seguito passo dopo passo le sue tracce, dalla casa “minima” dove è nato, alla sua prima villetta nel profondo Nordest. Ho setacciato fonti e documenti, scovato il suo fascicolo impolverato negli archivi dell’orfanotrofio Martinitt. Sono andato a cercare tra i boschi del Cadore i resti del primo laboratorio da cui è nata a fine Ottocento l’industria dell’occhiale, ho raccolto le testimonianze dei suoi primi operai, di estimatori e detrattori, di chi – come Giorgio Armani – ha fatto un pezzo di strada con lui. Ho visitato stabilimenti, musei, osterie e showroom, fino a incontrare Leonardo: un uomo schivo e timido che ha sempre in testa il destino della sua “fabbrica,” che, parla sempre di futuro. Dal 17 maggio in libreria, da oggi in pre-order sugli store digitali: