Dobbiamo a Francesca Mussoi, che sul sito “newsinquota.it” ce ne ha fornito l’opportunità, la scoperta di una cantante lirica cadorina che, “con voce maestosa ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo” per poi concludere miseramente la propria esistenza terrena. Si tratta di Anna Davia (ma in realtà Da Vià, cognome modificato per ragioni artistiche – ndr.), nata in Cadore nel 1743.
Dedica largo spazio ad Anna anche Angela Romagnoli sul sito treccani.it/enciclopedia dove precisa: “… era figlia di Osvaldo e Maddalena Da Vià di Nebbiù, nata il 16 ottobre 1743 e battezzata il giorno seguente a Pieve di Cadore… Non abbiamo notizie sulla sua formazione musicale: la troviamo per la prima volta attiva sulle scene del Teatro italiano di Amsterdam nel 1761… Nel 1777 a Varsavia nei panni di Laurette ne ‘Le peintre amoureux de son modéle’ di E. R. Duni. In questa occasione il Journal Linéraire de Varsavie del 1777 ebbe parole di lode in particolare per la Davia, sottolineandone l’intelligente interpretazione”. La Romagnoli aggiunge: “ Qualche tempo dopo la Davia dovette entrare a far parte della compagnia francese della città come elemento stabile in quanto nel 1778 troviamo la sua firma in una supplica che gli attori francesi inviarono al re nel tentativo di risolvere la crisi seguita alla comparsa del loro direttore. Tra la fine del 1779 e l’inizio del 1780 fu scritturata dal teatro di opera buffa di Pietroburgo dove, il 12 febbraio cantò ne ‘La Frascatana’ di G. Paisiello”. E giustamente evidenzia che “Fu questo l’inizio della sua brillante carriera in Russia su cui il Mooser ci dà notizie piuttosto dettagliate: la Davia riuscì probabilmente ad inserirsi quasi subito nella troupe dei teatri imperiali dal momento che in maggio fece parte della compagnia che eseguì la ‘Finta amante’ di Paisiello in occasione dell’incontro tra la zarina Caterina II e l’imperatore Giuseppe II a Mogilev. Ebbe un regolare contratto con la corte come ‘prima cantante per l’opera buffa e seconda per l’opera seria’ dal 1782 al 1785, con lo stipendio di 2.800 rubli all’anno. In questo periodo fu protagonista di molte opere… e nel 1783si cimentò per la prima volta in un oratorio, ‘La passione di Gesù Cristo’ sempre di Paisiello, eseguito in prima assoluta nella chiesa cattolica di Pietroburgo”.
Un aspetto singolare della vita tormentata della cantante cadorina è quello sentimentale: ricordato che nel 1784 la nostra tentò di svincolarsi dal contratto per potersi far riassumere poco dopo con un considerevole aumento di retribuzione, e la cosa le riuscì solo in parte, con rinnovo del contratto fino al 1788 ed un aumento di 500 rubli l’anno oltre ad una rappresentazione a suo beneficio (e pare proprio che abbia pesato in proposito l’influenza del conte Aleksandr Andreevic Bezborodko, facoltoso e prodigo amante di Davia) Romagnoli scrive: (Probabilmente conobbe e sposò Giovanni De Bernucci, anch’egli ‘buffo’, negli anni tra il 1780 ed il 1784; questo però non le impedì do avere una vita sentimentale alquanto movimentata che, insieme alle sue ben riuscite prestazioni artistiche la fece spesso comparire nelle cronache dell’epoca. Il rumore che si produsse intorno alla sua relazione col conte Bezborodko indispose Caterina II a tal punto che nel 1787, con un anno di anticipo sulla scadenza del nuovo contratto la fece espellere dalla Russia”. Tornata in Italia Anna Davia si inserì facilmente nell’ambiente del teatro e si esibì a Senigallia, Venezia, Firenze, sempre col marito col quale “si fregiarono del titolo di ‘virtuosi da camera dell’Imperatrice di tutte le Russie’, che Anna continuò ad usare per tutta la vita”. Nel 1788 li troviamo nella compagnia del teatro dei Fiorentini di Napoli e proprio a Napoli lei visse un periodo piuttosto fortunato fra l’altro debuttando il 6 novembre 1788 al San Carlo nel ‘Rinaldo’ di P.A. Sokof. Ancora un aneddoto: il 30 maggio 1791fu Quinto Fabio nel ‘Lucio Papirio’ di Marinelli e questa fu la prima di una serie di opere in cui ricoprì con notevole successo ruoli maschili. Altri trionfi a Genova, Firenze, Livorno, Modena, Palermo quindi… “le ultime notizie su di lei ce la mostrano a Napoli nel 1810, in grande miseria. Ignoriamo il luogo e la data della sua morte”.
NELLE FOTO (Dmitri Grigorievich Levitsky, Google, alamy stock photo, Wikipedia): Ritratto del 1782 della cantante lirica Anna Davia Bernucci; la zarina Caterina II; Aleksandr Andreevic Bezborodko, benefattore e amante di Anna; chiesa cattolica di Santa Caterina di Pietroburgo e facciata principale del teatro San Carlo di Napoli dalla Galleria Umberto I, dove si esibì con grande successo la Davia- Da Vià.