Dopo 2 anni di crisi pandemica, a cui si sono aggiunte negli ultimi mesi la difficoltà di reperire le materie prime e il caro energia, continua, in maniera altrettanto preoccupante, la stretta dell’oppressione burocratica sugli imprenditori.
A causa dell’eccessivo numero di adempimenti, di permessi e l’espletamento delle pratiche richieste dalla nostra burocrazia, il costo annuo in capo alle imprese venete ammonta a 5 miliardi di euro. A stimarlo è l’Ufficio studi della CGIA.
I tempi, i costi e la farraginosità della cattiva burocrazia costituiscono un problema che caratterizza negativamente il nostro Paese, all’interno del quale sono presenti forti differenziazioni tra Nord e Sud, nonché tra regioni a statuto ordinario e regioni a statuto speciale. Nel Mezzogiorno, dove la nostra Pubblica Amministrazione (PA) è meno efficiente, la situazione è maggiormente critica. Non è un caso, infatti, che molti investitori stranieri rifiutano a trasferirsi in Italia proprio per la difficoltà di approcciarsi con il nostro sistema burocratico che non ha eguali tra i nostri principali partner europei.
E come segnala l’OCSE, la produttività media del lavoro delle imprese italiane è più elevata nelle zone dove l’Amministrazione pubblica è più efficiente. Per contro, dove invece è più bassa, la produttività del settore privato ne risente negativamente. In questo studio, inoltre, si dimostra che l’inefficienza del settore pubblico “produce” maggiori costi economici alle piccole che alle grandi imprese. Da questo punto di vista il Veneto è uno dei territori più virtuosi d’Italia: le performance della nostra PA sono di buona qualità.
In Italia la qualità istituzionale del Veneto è buona
Se, comunque, ci confrontiamo con il resto d’Europa, il gap rimane molto importante. Nel 2021 l’Università di Göteborg ha redatto un’indagine sulla percezione della qualità, imparzialità e corruzione delle PA in 208 regioni europee. Nel risultato finale il Veneto si colloca al 109° posto; in Italia solo la Provincia Autonoma di Trento (al 100°) e il Friuli Venezia Giulia (al 104°) fanno meglio di noi. Puglia (190°), Sicilia (191°), Basilicata (196°), Campania (206°) e Calabria (207°) si “piazzano” negli ultimi 20 posti delle graduatoria generale. Fanalino di coda a livello europeo è la regione rumena di Bucaresti-Ilfov; quella più virtuosa tra le 208 monitorate, invece, è la finlandese Ǻland. L’indice finale sulla qualità istituzionale redatto dall’Università di Göteborg è frutto di un mix di quesiti posti ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi pubblici, l’imparzialità con la quale questi vengono assegnati e la corruzione. Nello specifico i quesiti convergono su tre servizi pubblici che hanno valenza più “territoriale”: istruzione, sanità e pubblica sicurezza; l’indice finale, oltre ai dati delle indagini regionali, tiene conto anche di altri servizi più generali (ad esempio la giustizia), includendo alcuni indicatori del WGI data della Banca mondiale (dati nazionali) (vedi Tab.1 e Graf. 1).
A rischio il PNRR
Con una PA malconcia l’attuazione degli investimenti previsti con il Next Generation EU rischiano di non essere realizzati. In relazione ad una opera pubblica, ad esempio, la capacità di progettare, affidare, eseguire e terminare i lavori in tempi accettabili è un problema che in Italia ci trasciniamo da tempo immemorabile. Una legislazione debordante, una burocrazia amministrativa snervante e, in molti casi, con livelli di efficienza imbarazzanti rischiano di compromettere il trasferimento delle risorse economiche previste dal PNRR.
Come migliorare la PA
Secondo l’Ufficio studi CGIA, il miglioramento dell’efficienza della macchina pubblica deve svilupparsi secondo tre direttrici: innanzitutto attraverso una digitalizzazione estesa del rapporto tra PA e imprese, soprattutto attraverso il dialogo tra le banche dati pubbliche; standardizzazione dei procedimenti e della modulistica; riorganizzazione delle competenze e riduzione del numero di enti pubblici coinvolti nel medesimo procedimento. In questo modo si creeranno le condizioni per applicare finalmente il principio dell’ “once only”, in base al quale le pubbliche amministrazioni non possono chiedere all’impresa i dati già in loro possesso. Infine, secondo gli artigiani mestrini, l’impresa deve poter contare su norme chiare, senza doversi assumere la responsabilità di interpretazioni incerte, rischiando di essere sanzionata a seguito di controlli da parte di soggetti diversi, non coordinati, o che interpretano in maniera differente la medesima normativa. In sintesi, le imprese chiedono che il rapporto con la PA si semplifichi con una sola istanza, una sola piattaforma informatica, una sola risposta ed un solo controllo. Fondamentale, infine, il monitoraggio delle semplificazioni già introdotte, ed evitare l’emanazione continua di nuove norme che modificano le precedenti, complicando ulteriormente la vita delle imprese.
NOTE: l’European Quality of Government Index (EQI) – 2021
L’European Quality of Government Index (EQI) è il risultato di un’indagine sulla corruzione e la governance a livello regionale in Europa, condotta la prima volta nel 2010 e successivamente nel 2013, nel 2017 e nel 2021. Si tratta della più grande indagine per misurare la percezione del livello di qualità della pubblica amministrazione che, nel 2021, ha coinvolto oltre 129 mila cittadini di cui quasi 13 mila in Italia.
L’indice finale sulla qualità istituzionale è frutto di un mix di quesiti posti ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi pubblici, l’imparzialità con la quale questi vengono assegnati e la corruzione. Nello specifico i quesiti convergono su tre servizi pubblici che hanno valenza più “territoriale”: istruzione, sanità e pubblica sicurezza; l’indice finale, oltre ai dati delle indagini regionali, tiene conto anche di altri servizi più generali (ad esempio la giustizia) includendo alcuni indicatori del WGI data della Banca mondiale (dati nazionali).
Le questioni poste ai cittadini europei per la costruzione dell’EQI 2021
TEMA QUALITA’
Come valuta la qualità dell’istruzione pubblica nella sua area
Come valuta la qualità del sistema sanitario nella sua area
Come valuta la qualità delle forze di polizia nella sua area
TEMA IMPARZIALITA’
Favoritismi ad alcuni nella pubblica istruzione (nella sua area)
Favoritismi ad alcuni nel sistema sanitario (nella sua area)
Favoritismi ad alcuni con le forze di polizia (nella sua area)
Tutti trattati ugualmente nella pubblica istruzione (nella sua area)
Tutti trattati ugualmente nel sistema sanitario (nella sua area)
Tutti trattati ugualmente dalle forze di polizia (nella sua area)
Le elezioni sono condotte liberamente (nella sua area)
TEMA CORRUZIONE
La corruzione è prevalente nella pubblica istruzione (nella sua area)
La corruzione è prevalente nel sistema sanitario (nella sua area)
La corruzione è prevalente tra le forze di polizia (nella sua area)
La popolazione nella mia area deve usare qualche forma di corruzione per ottenere alcuni servizi pubblici di base
La corruzione nella mia area è usata per aver accesso a particolari privilegi
Negli ultimi 12 mesi a lei o a qualcuno che vive nella sua famiglia è stato chiesto di pagare tangenti (da parte di un ufficiale pubblico)
Negli ultimi 12 mesi lei o qualcuno che vive nella sua famiglia ha pagato tangenti o offerto doni a qualcuno della PA