TAIBON Grazie ad Andrea Amico per averci reso partecipi di questi documenti che siamo certi saranno molto graditi dagli amanti della storia, quella nostra, locale. I documenti ci racconta Andrea sono stati ritrovati in una biblioteca a Berchtesgaden (in Germania dove c’è il “nido dell’aquila”)
di Andrea Amico
APPENDICE Brindisi recitato al banchetto sociale in Agordo,la sera del giorno 1 settembre 1878 da rappresentante la 24ª Compagnia Alpina, luogotenente Giunio Bruto Paganini. Su per i monti, giù per i piani un solo pensiero ci unisce: patria! E la nostra patria è il mondo Ove c’è chi signore, ove c’è chi soffre, la è la nostra patria. Noi abbiamo un’emblema! Quando stanchi quando con col nostro ferrato bastone d’alpino, siamo giunti alle sommità, una candida stella ci offre i suoi petali sempre vivi, e sembra che ci ringrazi d’averlo colta lassù. Essa domanda che vivi la teniamo con noi, essa è orgogliosa di formare la corona che sarà deposta sulla nostra tomba. È a lui che inneggia o signori; e parlando di lei non posso fare a meno di rammentarvi le gentili idee del poeta tedesco, da me malamente, ma con cuore d’alpino riprodotte: oh venga, venga l’algida Invernale stagione, ti difenda Quella che si distende Su te pelliccia candida, Tu rassomigli tutto fiore alpino A una regina avvolta in ermellino. Ma che regina! Ell’invidia Ti può guardare dall’aurato soglio, E non sei tu l’orgoglio Di lei che è la mia anima? E non adorni tu splendida stella Il crine d’oro della mia donzella? Si mia stella, io faccio un brindisi a te ed io soldato m’auguro venga il giorno che nel tuo nome i bellicosi strumenti dello zappatore d’ogni esercito non sono che i compagni dell’intelligente martello del geologo. Evviva il gnaphaliun! Evviva la stella alpina! Evviva l’edelweiss! (Applausi)