di Renato Bona.
SAN LORENZO DI SELVA La prima notizia sulla chiesa di San Lorenzo a Selva di Cadore, provincia di Belluno, è in un lascito del 1234 e pare sia stata edificata dalla Comunità di Selva o, secondo la leggenda, da un Torre Negrone. Venne consacrata nel 1438, il 6 ottobre (ma il settimanale “Domenica” edito dalla Diocesi di Belluno-Feltre scrive 8 ottobre) e dunque ricorre comunque il cinquecentottantesimo anniversario. In proposito, Anna Maria Spiazzi nel libro “Le chiese di Selva di Cadore” annota: “…lo ricorda ancora la lapide murata sulle pareti del presbiterio. Ma per un fatto di sangue accaduto in chiesa, consumato a distanza di pochi anni, un’altra lapide nel presbiterio ne ricorda la riconsacrazione avvenuta il 19 ottobre del 1447. In quest’occasione fu ricostruita e assunse aspetto e dimensioni simili all’odierna Santa Fosca”. Ancora dal testo della dott. Spiazzi: “Al 1554 risalgono gli affreschi del coro. Nel 1626 la chiesa aveva tre altari: Altare Maggiore, della B.M. Vergine dei Battuti, di S. Sisto… La chiesa conservò pressappoco le dimensioni originarie fino al 1811 anno in cui si chiese alla Curia di Udine il permesso di rompere le pareti dell’edificio e di scavare nel recinto del cimitero. Il lavoro fu aggiudicato per £. 990 a Simeone Zambelli che ne affidò l’esecuzione alla ditta Manfroi di Cencenighe. I documenti parlano di un restauro generale e della costruzione della sacrestia nuova”. Aggiunge poi l’autrice che nel 1825 vengono fatte le due cappelle del Carmine e di Sant’Antonio… Negli anni 1850-52 su progetto dell’ing. Osvaldo Palatini, la chiesa fi prolungata ed arricchita d’altre due cappelle: di S. Sisto e della Scuola dei Battuti. Fu demolita la vecchia facciata che aveva sopra la porta principale un affresco raffigurante S. Lorenzo ed un altro con S. Cristoforo”. San Lorenzo di Selva di Cadore divenne parrocchiale nel 1857. Il campanile originario, restaurato nel 1647, fu demolito e nel 1909 fu inaugurato quello attuale, progettato dall’ing. Gio. Batta Pezzè di Caprile. Quanto alle opere d’arte, vanta, fra l’altro, la “Madonna e Confratelli della Fraglia dei Battuti” di Francesco Frigimelica; “Episodi del martirio di S. Lorenzo”, di Antonio Rosso; “S. Antonio da Padova tra S. Nicola da Bari e S. Domenico, ancora di Frigimelica; la “Madonna con Bambino in trono tra i santi Lorenzo, Sebastiano, Rocco e Fosca, pure di Rosso; “S. Lorenzo”, di scultore austriaco oltre ad altari lignei ed altri preziosi dipinti. NELLE FOTO (riproduzioni dal libro di Anna Maria Spiazzi):la chiesa di San Lorenzo; “Madonna e santi” di Antonio Rosso; “Assunta” di Francesco Frigimelica; “Sant’Antonio Abate” e “San Sisto Papa” dello stesso autore.