San Rocco viene rappresentato iconograficamente come un pellegrino con bisaccia e mantello e con un cane al suo fianco che lo salvò dalla peste portandogli ogni giorno un pezzo di pane fino alla sua guarigione mentre era isolato in una grotta per non contagiare chi gli stava vicino. Egli è uno dei santi più venerati d’Europa, invocato nei secoli passati contro le malattie epidemiche ed in particolare le pestilenze. A San Rocco fu intitolata una confraternita a Venezia nel 1477 , La Scuola di San Rocco che costruì in suo onore una chiesa per accogliere le sue spoglie in seguito alla nota pestilenza che colpì duramente la città veneta. Anche a Taibon negli anni successivi fu edificata nella seconda metà del 1500 la antica chiesetta a Lui dedicata nella piazzetta del Col De La Mola in centro al paese, e venne pure costituita la Scuola di San Rocco, confraternita con decine di iscritti e devoti in vigore fino alla fine degli anni sessanta del secolo scorso. L’ edificio di culto fu citato dal vescovo LOLLINO nella sua visita pastorale del 7 Luglio 1613 “ Visitammo l’oratorio che dista circa un miglio dalla parrocchiale dell’Arcidiaconale di Agordo posto tra la chiesa di san Cipriano e quella matrice di Agordo. L’oratorio presenta una forma a volto,dove ci sono delle pitture che lo ornano. In esso sono raffigurate la Beata Vergine Maria, San Rocco,San Sebastiano ,San Gottardo , i Santi Cornelio e Cipriano, San Lucano ,Santa Lucia , con un piccolo altare in pietra ornato”. La chiesetta come noto fu demolita in seguito alla alluvione del 1966 per una questione di viabilità . Nel 2016 a cinquanta anni dalla alluvione, fu ricostruito e inaugurato, un piccolo sacello che ha riproposto, in forma ridotta, i tratti fedeli della costruzione originaria , e sicuramente ha contribuito all’abbellimento della piazzetta in centro di Taibon. In questi giorni ci siamo accorti che sulla porta del sacello sono stati depositati dei fiori, una coroncina del rosario ed un lumino, probabilmente la devozione popolare che ha invocato nel 1500 il Santo per la fine della peste,intende nuovamente appellarsi ancora a San Rocco per la protezione contro il virus che ha portato questa straordinaria emergenza globale per la salute pubblica e che ha colpito in maniera inesorabile le nostre comunità. Sarebbe auspicabile che il giorno 16 Agosto , data in cui si celebra il Santo, venisse officiata una funzione religiosa all’aperto , nella piazzetta antistante al sacello , ovviamente adottando tutte le precauzioni del caso e norme permettendo,per rinnovare la devozione a San Rocco e contestualmente, se sarà possibile, effettuare la posa della antica campana rimossa nel 1966.