VENEZIA Il Presidente del Veneto Luca Zaia fa il punto della situazione sull’emergenza COVID-19
I DATI 4031 i positivi, 12.432 in isolamento, in terapia intensiva 236 pazienti, i ricoverati 1070. I decessi 131. Stiamo crescendo anche se non in modo rapido, ma soffermiamoci sui 1070 che è un grande ospedale hub, abbiamo pazienti che occupano un grande ospedale. Forse qualcuno non si è reso conto della gravità di quanto sta accadendo. Abbiamo 1070 letti portati via alla degenza ordinaria e dedicati ad una patologia che mai avremmo pensato di avere è una pandemia. Molte persone perdono la vita, un quarto dei ricoverati finisce intubato. Sono morte 131 persone, un tema che pesa sul nostro paese. Mi dispiace per i disagi che stiamo creando ai cittadini che devono pero’ sentiri parte di questa squadra.
OSPEDALI Quando arriverà l’onda in crescita graduale – forse anche per le nostre scelte dei tamponi – in alcuni ospedali dovremo contrarre l’attività e chiuderli. Lasceremo aperti i punti nascita se riusciremo ad avere accessi delicati e la giusta attenzione chirugica. Qualche esperto ipotizza di prendere gli ospedali chiusi, non è logico dal punto di vista clinica. Molti ospedali da riaprire hanno pochi posti letto e abbiamo la necessità di concentrare i professionisti. Questi pazienti che abbiamo in terapia intensiva consumano tanto ossigeno anche 20 volte più d una persona normale. Arriviamo alla congelazione dei tubi che portano l’ossigeno. Negli ospedali vecchi non ci avventureremo mai tra impianti vecchi magari non usati da 10 anni fa, ma questo è solo un esempio. Le azioni le abbiamo scelte con staff tecnico-scientifico. Dietro alle decisioni che facciamo c’e’ un comitato scientifico che valuta, propone e decide. Dovevamo fare la scelta del capannone? Siamo in emergenza totale per gli approvigionamenti, dallo schermo, alla visiera, alle mascherine, ventilatori e anche ai farmaci.
APPROVIGIONAMENTO MATERIALI Avevamo un carico che doveva arrivare dalla Svizzera di respiratori dirottato verso altri lidi, così quello che doveva arrivare dalla Cina “soffiato” da quelli con la valigia piena di contatti. Invito la Guardia di Finanza a scovare chi si approfitta di questa emergenza. Mascherine da 1 euro che costano fino a 5, è immorale, siamo in questo mercato. I medici devono accontentarsi dei presidi che hanno, siamo sempre sul filo del rasoio. La realtà è che non ci sono dispositivi in giro per il mondo. Non riusciamo a comperare e sarà sempre più tragica. Mi ha chiamato un grosso industriale che vorrebbe produrre mascherine anche se non omologate e non è operazione di marketing, tra niente e questo e’ meglio questo con il mercato mondiale collassato.Non è possibile che dalla sera alla mattina gli ordini vengano decimati o centellinati. Se nascono i cartelli ad esempio per i tamponi faro’ di tutto per romperlo. Finché non partiamo con le iniziative troviamo tutto sul mercato, poi scompare tutto in fretta.
DONAZIONI Stanno andando benissimo abbiamo già una cinquantina di milioni. Ringrazio una persona il dottor Ennio Dorid patron di Mediolanum, filantropo di fama, che ama il Veneto mi ha chiesto delle nostre necessità e gli ho detto che servono macchinari o risorse per pagare quello che abbiamo, ha versato 5 milioni di euro con umiltà e amore nei confronti del Veneto. Ha donato una cifra importante per almeno 150 postazioni di terapia intensiva, è un grande apripista per altri imprenditori stimolati a seguire questa importante strada. Siamo nella più grande tragedia mai vissuta.
NUOVO CASO A VO’ Può rientrare nella fisiologia di questa epidemia, Vo’ rimane tra le zone più pulite della pandemia. Giornalisticamente piace ma non cambia nulla. E’ un caso venuto fuori da chi ha avuto un contatto, con 12 mila persone in isolamento puo’ capitare. Non creiamo la storia del nuovo caso Vo’ il mostro non sta tornando, è sempre stato. Mi preoccupano gli 80 casi al giorno di Verona non di Vo’. Verona nuovo impegnativo Cluster al confine con Brescia, cresce in maniera esponenziale.
MATERIALI Un cargo che parte per l’Italia dall’America e non si capisce dove sia finito. Non è normale. Il collega Fontana viene a sapere che un’azienda di Brescia consegna 500 mila tamponi e lì non si trovano.
TERAPIE INTENSIVE Siamo a quota 825 ma mancano macchine almeno un centinaio che abbiamo sulla carta in arrivo ma non sono arrivate. Ne hanno confermate 20 questa mattina ieri ne hanno consegnate 15. Il Presidente del Consiglio si sta interessando di questa partita. Dobbiamo allestire più postazioni possibili. Siamo angosciati e tirati come una corda di violino. Non ci sono mascherine sul mercato mondiale, alcune le perdiamo per strada perché c’è chi vuole i soldi primi, non garantiscono che arrivi la merce.
LE ORDINANZE SONO IN VIGORE DA OGGI , SALVO PROROGHE FINO AL 03 APRILE DECISIONI AUTONOME DELLA REGIONE Non è escluso – ha detto Zaia – che altri le adottino. Il mio invito al Governo di andare fino in fondo con le scelte.
DOMENICA TUTTO CHIUSO ECCETTO FARMACIE, PARAFARMACIE ED EDICOLE. PASSEGGIATE FINO A 200 METRI NON OLTRE.
ORDINANZA Da subito cambiano alcune cose per evitare gli assembramenti: chiusi parchi, giardini pubblici o ambienti analoghi per l’attività motoria, in tutta la Regione. L’uso della bicicletta anche elettrica o monopattino, cavallo e altro e spostamento a piedi nei centri urbani e territorio extraurbano sono vietati se non per motivi di lavoro o indifferibili (salute, necessità, esercizi aperi). L’attività motoria comprese le passeggiate con il cane sono vietate oltre i 200 metri della residenza o dimora.
LOCALI PUBBLICI aperti fascia oraria 6 mattino 18 della sera negli extraurbani. Chiusura esercizi commerciali di qualsiasi dimensione (alimentari grandi e piccoli) alla domenica. Aperti farmacie, parafarmacie ed edicole. Può andare a fare la spese un’unica persona a famiglia se non necessità di accompagnatore.
COME PER LE SCUOLE LA REGIONE NON POTRA’ PRENDERE DECISIONI PER L’APERTURA O CHIUSURA DELLE FABBRICHE. Il tema delle imprese è un tema complesso che si basa sugli accordi con le parti sociali. Noi possiamo agire con i controlli delle Spisal per le protezioni e le distanze di sicurezza. E’ inevitabile che molte aziende chiuderanno perché le aziende sono chiuse. I lavoratori sono angosciati. Gli imprenditori sono preoccupati perché non capiscono la direzione, prima o poi il Governo si esprimerà in maniera ufficiale.
Pubblicato da Luca Zaia su Venerdì 20 marzo 2020