di Gianni Santomaso
Troppo spesso i gesti normali passano sotto silenzio e lasciano spazio al rumore per quelli che si considerano eccezionali, soprattutto nella loro negatività. Qualche settimana fa le fioriere gettate dal ponte sulla Rova da qualcuno che non apprezza i fiori hanno destato lo sdegno della collettività che forse ha superato in emozione l’apprezzamento per la quotidiana cura che, a quei fiori, viene dedicata da una donna iscritta al Circolo Auser El Broi. Ma in attesa delle sanzioni, che faticano ad arrivare, per gesti e comportamenti villani, conviene aggrapparsi alle buone pratiche sperando nella loro capacità di contagio.
Giovedì sera un cittadino stava transitando a bordo della propria auto lungo una strada del centro di Agordo e ha fermato nella sua testa un’immagine che lo ha colpito. Una coppia ipovedente stava passeggiando su un marciapiede guidata da un cane-guida. A un certo punto l’animale si è arrestato e ha espletato i suoi bisogni. Lì, sul marciapiede. «La coppia si è fermata a sua volta – racconta il cittadino che guardava la scena dallo specchietto retrovisore dell’auto che aveva messo in sosta incuriosito da quello che stava succedendo – hanno capito che il loro cane aveva sporcato il marciapiede e, dopo aver individuato, con le difficoltà legate alla loro disabilità, il punto in cui si trovava la cacca, l’hanno raccolta e portata via». Si possono vedere tante cose senza accorgersene e ci si può accorgere di tante cose senza vederle. Non dipende dagli occhi, bensì dall’idea di collettività che ci sta dietro e che consente o meno di vedere con gli occhi degli altri.
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