DI TIZIANO DE COL
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Nelle precedenti quattro parti pubblicate, sopra elencate, abbiamo affrontato le problematiche relative alla costruzione del Ponte di Lantrago. A seguire, nelle precedente quinta parte, sopra elencata, abbiamo relazionato sulle grandi alluvioni della seconda metà del secolo IXX° (1800) che interessarono l’appena costruito Ponte di Lantrago e il territorio di La Valle Agordina, ancorché l’intero Agordino. In questa sesta parte relazioneremo su quelle che furono le opere di difesa idraulica rispristinate a seguito degli eventi alluvionali citati nel Comune di La Valle Agordina e su quelle di nuova costruzione. In particolare riporteremo la trascrizione della Relazione Progettuale del Progettista, una serie di immagini progettuali delle opere e una planimetria riguardante l’allocazione di tali opere lungo il Torrente Missiaga, dalla Frazione di Cugnago a quella di Lantrago. Interessante relazione dell’Ingegner Colle datata 24 settembre 1891, nella quale il progettista spiega anche le scelte progettuali operate elencando i vantaggi , in ambito montano, di strutture “flessibili” in legno e pietrame in luogo delle strutture in muratura.
Progetto
inerente alla costruzione di alcune opere da effettuarsi nel Comune di La Valle, parte a rimessa di quelle distrutte dalle piene 1889 e 31 agosto 1890, e parte nuove di miglioramento necessarie in conseguenza delle anzidette due alluvioni.
Cenni Illustrativi
Fino dal 31 Gennaio 1890 a cura del sottoscritto Ingegnere veniva spedito al Comune di La Valle il Progetto Sommario relativo al ripristino delle opere distrutte o danneggiate in causa delle piene autunnali dell’anno 1889 (ndr:riportato nella quinta parte di questa trattazione) e ciò nei riguardi di quel qualunque sussidio che il Governo aveva accordato a sollievo delle Comuni colpite da tale disastro, ciò che in fatti si verificò con la Legge 20 Luglio 1890 # 7018. Tale Progetto faceva ascendere la somma del danno a L. 3843.90, le quali rappresentavano il valore reale ed esecutivo delle opere distrutte. In seguito il fatto descritto veniva incaricato dell’estesa di un regolare progetto delle opere necessarie per la ( ……) di quelle apportata, coll’ aggiunta di tutti quei lavori che fossero del caso per la maggior solidità delle opere nuove e consolidamento di quelle che, pur resistendo alla violenza delle acque, erano state poste in minaccia a causa delle avvenute corrosioni delle sponde e delle grandi escavazioni dei torrenti. In obbedienza a tale ordine avevo di già all’uopo praticato i necessari rilievi sopralocali, quando il repentino e straordinario nubifragio del 30 agosto ultimo scorso (nota: 1890) che si scatenò con furia ed impeto inauditi sui monti che separano a nord est il Comune di La Valle con quelli dello Zoldano, ingrossando a dismisura tutti i torrenti, che strariparono dai loro alvei naturali e si precipitarono nelle circostanti campagne, abbattendo e distruggendo fabbricati, ponti e difese, mettendo la desolazione nell’intero Comune. Appena cessata l’alluvione il sottoscritto ispezionava sopraluogo le località devastate, venendo contemporaneamente incaricato della compilazione del Progetto relativo alla ricostruzione delle opere distrutte e di quelle nuove rese necessarie in causa dell’anzidetta alluvione, coll’ordine di comprendere in questo anche i lavori necessari in conseguenza delle piene dell’ anno 1889. Ottemperando quindi all’incarico demandatomi, mi onoro di accompagnare l’unito elaborato, colla fiducia d’avevi corrisposto con sufficiente esito, e di meritare la superiore approvazione.
I lavori compresi nell’odierno Progetto consistono:
1° Rimessa di una parte di muratura scalzata e distrutta del muro d’accompagnamento e spalla sinistra del ponte Murale sul Torrente Missiaga detto Ponte di Lantrago, non che ricostruzione di un tratto di ala murale in continuazione al detto muro. ( nota: a – b in planimetria )
2° Al punto ove termina detta ala murale, che è precisamente sulla testa di un grosso masso, s’impicaglierà su questo una difesa in legno a forma di cassone della lunghezza di metri 38.00. . ( nota: b1 – c in planimetria )
3° In continuazione alla precedente sempre alla parte sinistra si costruirà altra difesa pure parallela al corso del Torrente per una estesa di altri metri 21.70 terminando con la stessa appoggiata ad un grosso masso. . ( nota: c – d in planimetria )
4° Poco dopo si costruirà altra difesa pure in legname lunga metri 40.00 a forma di cassone in prossimità alla casa distrutta nella notte del 30 Agostro 1890 in proprietà di Dell’Osbel Giuseppe. .
( nota: e – f in planimetria. Casa distrutta disegnata in giallo )
5° Sotto alla Sega in proprietà Sociale Da Roit e Miazza si costruirà altra difesa disposta a curva ed interclusa alle due teste da grossi massi pure a forma di cassone dell’estesa di metri 19,50. . ( nota: g- h in planimetria )
6° Ricostruzione totale del ponte detto di Fades sullo stesso torrente della luce di metri 11.00 con spalle ed ali murali, ed impalcato in legname.
7° Spiatto alla spalla sopracorrente destra del Ponte detto di Cugnago, attraversante il Torrente Missiaga sottomurandovi qualche sasso che fu trasportato o rimosso dalla posizione primitiva e ricostruendo il selciato con intelaiatura in legname sotto al Ponte. Al termine di detta spalla avrà principio una difesa in legname a forma di cassone che si prolungherà a monte per una estesa di metri 46.00, la quale servirà a difendere il tratto di strada approvato, intemandogli (?) sotto il cherchio piano della stessa in modo da occupare in parte il posto del terrapieno che venne asportato. ( nota: i – l in planimetria ). Alla sinistra in prossimità dell’ala murale sopracorrente di detto Ponte, onde evitare il pericolo che l’acqua per le avvenute straordinarie corrosioni della sponda possa girare dietro al muro fatto, si progetta la costruzione di altra difesa in legname in linea parallela al Torrente della lunghezza di metri 15.00. . ( nota: n – m in planimetria )
8° Finalmente si eseguiranno taluni blocchi di massi in alveo e sulle sponde del torrente allo scopo di drizzare il suo corpo, e togliere così i dannosi effetti di ingorghi e saltuarie repentine deviazioni, che tanto influiscono nei momenti di piena ad aumentare i disastri.
Questi lavori, come apparisce (…) anche dal piano topografico che si unisce (nota: planimetria citata), in parte servono esclusivamente a difesa di fabbricati e la strada Comunale obbligatoria, altri in fine riguardano semplicemente la ricostruzione di tratti distrutti di strada obbligatoria. Perciò i sussidi che il Governo sarà per accordare cadauno sotto le disposizioni di diverse leggi, e quindi trovo necessario di unire al progetto generale, parziali stralci di Perizia a seconda dei caratteri dei lavori, onde il Ministero possa stabilire il sussidio in base alle diverse categorie del suo bilancio, applicando le differenti leggi. Da quanto sopra si è detto risulta quindi che l’importo del danno causato dalle piene autunnali 1889 che rappresenta il semplice ripristino delle opere distrutte, è di Lire 3840.91, giusta l’elaborato 31 Gennaio 1890, le quali devono essere …….. in analogia alla legge 20 Luglio 1890 #7018 , e riguardano solo danni a Ponti e Strade. Le difese ai fabbricati, il cui importo data dallo stralcio di Perizia Allegato VIII° è di Lire 11591.30, dovranno ……. in relazione alla Legge 1865 Art. 99 e finalmente la differenza fra le Lire 3849.90 e le Lire 18908.70 date dalla Perizia Allegato VII° che rappresentano opere di miglioramento sulle strade Comunali obbligatorie, cioè Lire 15064.80 dovranno comprendersi nel sussidio accordato colla legge 30 Agosto 1868. Nel caso poi il Comune abbia ….. di presentare a tempo, come ho ragione di credere, l’elaborato 31 Gennaio 1890 per il conseguimento del sussidio in relazione alla legge 20 Luglio 1890, che comprendeva i danni causati dalla piena 1889 a ponti e strade, nella peggiore ipotesi, allora la somma complessiva di Lire 18908.70 dovrà venire sussidiata in conformità alla legge 30 agosto 1868, trattandosi di lavori di rispristino e miglioramento di strade obbligatorie. Ritengo poi non inutile di ricordare alla Eccellentissima Superiorità, che i maggiori lavori nuovi proposti sono in conseguenza del terribile nubifragio della notte 30 agosto ultimo scorso (ndr : 1890) che apportò tante disgrazie agli infelici abitanti del Comune di La Valle, e quindi mi giova sperare che il Regio Governo vorrà largheggiare quanto più potrà a sollievo di questo inisperabile Comune, e benchè non vi sia una legge speciale che autorizzi il Governo a concorrere per riparare a questi danni, pure credo che nel bilanciare il sussidio in relazione alle anzidette leggi, si dovrà aver presente che in tale circostanza la munificenza Governativa concorse spontanea ad alleviare i disastri dalle Comuni vicine, terribilmente colpite dallo stesso nubifragio. (Nota: trattasi della Brentana Terribile che tante vittime e danni produsse in Val di Zoldo e distrusse completamente anche l’antica Malga Calleda in Comune di La Valle nelle vicinanze del Passo Duràn, provocando la perdita di tutti i capi di bestiame lì monticati . Per una descrizione dell’ evento vi invitiamo a leggere un nostro precedente scritto: https://www.radiopiu.net/wordpress/la-brentana-terribile-che-mise-in-ginocchio-la-val-di-zoldo-e-il-paese-di-la-valle-nella-notte-tra-il-29-e-il-30-agosto-1890/ ). Chi scrive ha fiducia quindi che il Regio Governo vorrà concorrere assai largamente a sollievo di tanta miseria, tanto più che il Comune dovrà sostenere le spese di dette costruzioni con l’aiuto del solo sussidio Governativo, ritenendo inutile domandare il concorso della Provincia, (come saggiamente dispone l’anzidetta legge 1865 sui Lavori Pubblici) la quale aggravata da straordinarie spese per riparare ai propri danni, si è già dichiarata di non poter in nessun modo venire in soccorso per la costruzione di Lavori Comunali di qualunque specie essi siano. Così pure non potrassi sperare d’avere il concorso degli interessati, i quali colpiti da tanti disastri ai propri fondi e fabbricati si trovano nell’ impossibilità di prestare alcun soccorso. Le opere proposte nell’odierno progetto corrispondono in linea tecnica alle esigenze e preferizioni generali necessarie, ritenendo che il progetto sistema delle difese in legname e sassi, cioè in costruzione mista, sia il migliore che nel caso pratico possa adottarsi, perché con esso si crede il problema di poter avere una probabile solidità, anche con una limitata fondazione. In fatti con questo modo di costruzione di grande semplicità si ottiene tanta compattezza e rigidezza come se ogni difesa fosse formata d’un sol pezzo, in modo che l’acqua per quanto violenta ben difficilmente riuscirà a smuoverle. Che se anche avvenissero delle imprevedute e forti escavazioni, il repellente così costrutto calerà tutto intero, e qualora il letto si alzi, verrà sepolto sotto le ghiaie confermando sempre il medesimo posto, e la medesima resistenza. Tali vantaggi al certo non si ottengono con le costruzioni murali, le quali in torrenti di montagna, come nel caso nostro, se vengono anche leggermente danneggiate in fondazione e sulla fronte, sono facilmente trasportate, perché una volta che l’acqua ha cominciato la sua opera di distruzione, in un attimo vengono atterrate anche se costrutte con le migliori regole dell’ arte. E’ certo quindi che tali lavori hanno un notevole vantaggio, principalmente nei paese montuosi, perché di facile e pronta esecuzione e se ben costruiti e mantenuti, anco di notevole durata, e perché la vicinanza stessa dei boschi li rende assai economici e perché finalmente se una piena del fiume li guasta o li distrugge, non tanto grave riesce il danno, potendosi ripararli e rifarli in breve tempo, e con spesa relativamente non grande. Con questi brevi commi sul mio operato, confido d’aver sufficientemente corrisposto alla fiducia impartitami e di ottenere la superiore approvazione.
Belluno li 24 Settembre 1891 – L’Ingegnere Civile Enrico Colle
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