di Tiziano De Col
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Il 25 febbraio 1854 venne redatto il Capitolato d’Appalto ed articoli amministrativi e d’ordine che regolano l’esecuzione dei lavori di costruzione del nuovo Ponte, ad opera murale, sul torrente Missiaga presso Lantrago, nel Comune di Valle, Distretto di Agordo. Il Capitolato faceva riferimento alle numerose “Pezze” ossia tavole grafiche riportanti i disegni e le dimensioni di tutte le parti del Ponte in opera murale includendo anche le due testate laterali e gli zatteroni in legname e pietrame che dovevano essere realizzati come fondazioni delle due testate laterali. A seguire riportiamo degli stralci del Capitolato d’Appalto molto interessanti perché descrivono , nel dettaglio, i materiali che dovranno essere utilizzati e le particolarità costruttive. Le parti riportate in corsivo sono estratti originali dal Capitolato, compresi termini al tempo scritti in modo differente dall’attuale.
L’escavo della fondazione per basare lo zatterone sarà portato alla profondità dimostrata dalle relative sezioni e dai due profili longitudinali …. e qualora occorresse maggior profondità, a caso che il terreno non dimostrasse solidità sufficiente, verrà l’elevazione portata fino a che sarà riconosciuto il terreno abbastanza solido e “compato” da non dar tema a conseguenti movimenti. Nella costruzione dei muri verranno impiegati sassi di qualità calcarea compatta e “griggio granito” che si rinvengono lungo l’alveo del Torrente o dispersi nei fondi privati, questi si trovano a grandi massi e dovranno quindi essere rimossi e spezzati con mine col mezzo della Polvere e quindi ridotti col martello per essere pronti in lavoro. Sarà osservata la regolarità ed uniformità di ogni “stratto” dei muri o provocando le alternate connessioni verticali di ogni pezzo con quelli inferiori. Il cemento sarà di calce e sabbia silicea o anche calcarea, scevra del tutto da qualunque materia terrosa, o sabbiacea, e composta a regola d’arte, nella proporzione di un terzo di calce, due di sabbia bella buona ed incorporazione dei due generi di materia, e prima di gettarsi l’acqua dovrà essere ben bene mischiata all’asciutto ed insieme incorporata. Tutti gli angoli tanto delle due spalle dell’alveo quanto quelle dei muri di accompagnamento saranno composte di pietra calcarea compatta ed “arenaria griggio granito”, che simultaneamente ed a vicenda saranno adoperati e posti in opera rifiutando assolutamente quei pezzi nei quali si riscontrassero qualche fessura. Questi pezzi avranno le dimensioni rappresentate dalla Sezione 7ma ed accennate nella pezza IV lavorate diligentemente a punta e scalpello alte metri 0,30 e larghe 0.50 , queste avranno la lunghezza (complessiva ndr) di metri 2,40 come la sottoposta fascia cioè giungeranno a un estremo all’altro delle due corsie del ponte fino a incontrare il muro di accompagnamento. L’armatura, come dimostra la figura IV sarà costruita tutta di legname di abete delle dimensioni in grossezza di metri 0,23 e lunghezza metri 5,00 adoperando taglie lunghe queste metri 4,00. Doverà l’appaltatore mantenere, in attualità di lavoro, un sicuro passaggio nel Ponte attuale, tanto per i pedoni, che per i carri, e sarà suo dovere di provvedere in ogni caso a quelle riparazioni che occorressero al mantenimento del suo passaggio. Resta prefisso il limite di giorni 120 continui e naturali per dare ultimato il lavoro “dattando” dal giorno della consegna …. Il “tombino” disegnato a sinistra nella sezione longitudinale allegata permetteva il passaggio della roggia per condurre l’acqua dallo scarico del mulino a monte del ponte fino alla segheria posta immediatamente a valle del ponte stesso.
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