di RENATO BONA
BELLUNO “A nome” della mia famiglia e mio personale, ringrazio di cuore l’Associazione ex Allievi del Liceo ‘Tiziano’ che ha organizzato questo incontro rompendo per la prima volta in 17 anni quella sorta di ‘damnatio memoriae’ che ha colpito il nome Zanenga. Ringrazio anche chi, nel tempo, ha riconosciuto il valore dell’opera di mio padre, che ha avuto in sorte il dono della scrittura, ma ha anche avuto la capacità e l’onestà intellettuale indispensabile per la ricerca storica e per il lavoro di giornalista e di insegnante. L’onestà intellettuale – merce preziosa e assai rara di questi tempi – è l’eredità maggiore che il babbo ci ha lasciato, insieme alla fierezza della coerenza, soprattutto quando la cosa è scomoda e difficile. Grazie infine a quanti non hanno avuto paura di essergli amici prima e di ricordare poi un personaggio magari ‘scomodo’ ma di certo corretto, onesto e capace più di altri, in questa piccola Belluno che non ha saputo ricambiare tutto l’amore che lui ha sempre portato. Grazie a tutti per la pazienza”. Quanto precede è il “ringraziamento” – quasi in chiusura della pubblicazione (segue infatti , il racconto “Ritorno alla provincia” che l’autore scrisse nel 1947, al momento in cui tornò per la prima volta a Belluno dopo essere uscito dal campo di prigionia di Coltano. Fu pubblicato nel numero unico ‘Vent’anni’ edito a Milano il 6 giugno 1948) – della figlia di Bartolomeo Zanenga, Fiammetta. La sessantina di pagine stampate dalla tipografia Piave di Belluno furono iniziativa dell’Associazione Amici dell’Archivio storico di Belluno Feltre e Cadore, all’epoca presieduta da Silvia Miscellaneo (ha ricordato che il sodalizio “ha accettato di buon grado di raccogliere e dare alle stampa gli atti della giornata di studio su Bartolomeo Zanenga e la cultura bellunese del ‘900 tenutasi a Belluno il 6 marzo 2010 per iniziativa del Liceo e della fondazione ‘Ex allievi del Tiziano’: gli scritti di coloro che ne hanno onorato la figura e l’opera sono confluiti nel nono volume della serie Quaderni dell’ ‘Archivio’, collana iniziata poco più di un decennio fa, con lo scopo di approfondire argomenti e studi d’interesse, della Rivista che recentemente ha celebrato gli 80 anni di vita”. Proprio l’‘Archivio’ ebbe per lunghi anni in Bartolomeo Zanenga un assiduo collaboratore e un direttore responsabile di notevole acume e dedizione, aspetto della sua molteplice attività che è stato ampiamente evidenziato nella Giornata dedicatagli”. E sottolineava, Miscellaneo, che “Accanto alla peculiarità della sua forte personalità, è stata messa in luce la ricchezza della sua esperienza culturale, amministrativa, politica, senza trascurarne l’attività di giornalista, editore e insegnante” per concludere esprimendo la certezza che “… questa pubblicazione solleciterà altri studiosi a indagare ulteriormente, e in ambiti diversi, quanto Bartolomeo Zanenga si sia speso, non soltanto sotto il profilo culturale, per la sua amata città natale alla quale ha pure dedicato alcuni inediti e coinvolgenti racconti”. Nell’introduzione a cura di Francesco Demattè e Marco Perale si può leggere fra l’altro che quello dedicato a Zanenga era stato “convegno a suo modo storico per la piccola patria bellunese… per la prima volta infatti, a 17 anni dalla scomparsa avvenuta nel 1993, Belluno ha voluto celebrare Bartolomeo Zanenga, storico, giornalista, insegnante e uomo politico fra i maggiori che la provincia del Piave abbia espresso nel secolo appena trascorso” aggiungendo: “Non è stata una scelta ovvia e scontata: per molti anni un voluto oblio, molto simile all’ostracismo, ha cercato di cancellare la figura di Zanenga dall’orizzonte culturale cittadino. A cominciare dall’incredibile rifiuto nel 1993, oggi sicuramente incomprensibile, di assegnargli il ‘Premio San Martino’)… Ma oggi tutto questo è acqua passata tanto che al convegno è intervenuto l’attuale primo cittadino Antonio Prade il quale, dopo un breve saluto del dirigente scolastico Carmelo Correnti, ha ricordato i peculiari tratti dello scomparso uomo di cultura bellunese”. Le relazioni erano state aperte dallo storico Paolo Conte: “Profilo biografico e scritti” cui sono seguiti: Francesco Demattè: “Tra insegnamento e giornalismo (1943-1955)”; Sante Rossetto: “Editore e giornalista”; Marco Perale: “La ‘rivoluzione francese’ nell’‘Archivio’: riflessioni storiche e storiografiche”; Guido De Zordo “L’attività politica”; Renzo Poloni: “L’ultima uscita pubblica a Sospirolo”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro con gli atti del convegno del 2010): Bartolomeo e Franca Zanenga a Mantova negli anni Ottanta; concorrente ai campionati mondiali di sci per giornalisti a Cortina (1956?); caporal maggiore paracadutista del 1. Reggimento Folgore” a Gavirate nel 1944; pubblicazioni dell’illustre bellunese Zanenga; la testata del settimanale che dirigeva; anno 1949: Zanenga (sulla destra) accoglie Giorgio Almirante (al centro) alla stazione di Belluno.