E a ferragosto la festa patronale della parrocchia del Duomo di Belluno e la messa solenne del vescovo Marangoni in Nevegal
Sono otto le chiese di cui nella settimana dal 12 al 18 agosto ricorre l’anniversario di dedicazione: mercoledì 14 aprono la serie Col di Cugnan (1972), Roe (1973) e Soranzen (1986); a seguire, venerdì 16 Rivamonte Agordino (1972); sabato 17 Gosaldo (1836) e Villapaiera (1979); infine domenica 18 San Tomaso Agordino (1748) e Valle di Cadore (1736). Aggiungiamo – come fa il settimanale “Domenica” edito dalla Diocesi di Belluno-Feltre e diretto dal vescovo emerito Giuseppe Andrich, che ferragosto, giovedì 15, giorno dell’Assunzione della Beata Vergine Maria (titolo delle chiese di Antole, Candide, Castion, Cesiomaggiore, Codissago, Gron, Santa Maria degli Angeli in Feltre, Servo di Sovramonte) è festa patronale per la parrocchia di Belluno-Cattedrale attualmente guidata dall’arciprete mons. Attilio Zanderigo Jona. E che il vescovo Renato Marangoni presiederà dalle 10,30 La messa al santuario mariano del Nevegal dove è rettore don Francesco De Luca. Ci soffermiamo in questa occasione sulla chiesa di San Tomaso Apostolo a Celat a proposito della quale emerge – come scrive la libera enciclopedia Wikipedia – che: “I primi documenti che citano la chiesa di San Tomaso Apostolo sono datati 1361 e riguardano la riconciliazione di detta chiesa da parte di Francesco, vescovo Masticense. La chiesa fu nuovamente consacrata nel 1437. Nel 1748 fu ristrutturata ed ampliata. Al suo interno si trovano alcune pregevoli tele settecentesche di Angelo Cimador e gli affreschi più recenti di Arturo Favaro, artista di Mogliano Veneto che li realizzò nell’abside della chiesa nel 1948. Alcuni anni fa, inoltre, sono stati scoperti altri affreschi durante i restauri delle pareti interne. Importante è il prezioso organo a trasmissione meccanica costruito nel 1802 da Gaetano Callido, uno dei migliori organari veneti del suo tempo. La prima domenica di settembre, si ricorda la posa della prima pietra della chiesa, con la tradizionale sagra paesana”. Wikipedia specifica quindi che: “Vi sono altre tre chiese minori da segnalare: quella sacramentale dell’Assunta ad Avoscan, quella dell’Annunciazione a Pecol e quella dello Spirito Santo a Ronch”. Dal canto suo Infodolomiti ricorda: “Il primo luogo di culto dedicato a San Tomaso Apostolo sembra esser esistito già nel XIII secolo in località Porziei sopra Celat, ma di questo primo edificio non si è trovata nessuna testimonianza architettonica. L’attuale Chiesa si erge, invece, sul colle di Fradola in posizione dominante e panoramica all’interno del bel paesaggio delimitato dalle vette dolomitiche e dalla Val Biois e la prima testimonianza della sua esistenza risale al 1361, menzionata in un atto notarile. La torre campanaria è stata realizzata più tardi rispetto all’intera struttura (verso la fine del ‘400), e nel corso degli anni il complesso è stato nuovamente oggetto di rinnovo e rifacimento. Tra il 1620 e il 1625 hanno luogo una serie di interventi di ampliamento: il coro viene abbattuto e l’aula diviene più ariosa, oltre alla costruzione di due altari minori; mentre nel 1747 il tempio viene arricchito con nuovi arredi e opere d’arte” tanto che è considerata “Piccolo scrigno d’arte”. E aggiunge: “Nell’altare minore di sinistra si trova l’unico pezzo originario giunto fino ai nostri giorni: l’alzata secentesca realizzata dalla bottega degli Auregne, che purtroppo non conserva più le sue statue e gli altorilievi a causa di un furto. Sullo sfondo la bella pala di Angelo Cimador, dove i colori accesi trovano spazio armoniosamente all’interno del dipinto raffigurante la Vergine del Carmine in gloria con il Bimbo e, ai suoi piedi, i Santi Silvestro Papa, Gottardo, Giuseppe e Floriano. Sulle campate della parete di sinistra è possibile osservare alcuni frammenti di affreschi: nel registro inferiore sono illustrati i Santi Piero, Andrea e Giacomo, mentre in quello superiore è dipinta la “Resurrezione di Cristo” e nello sfondo un paesaggio nitido e dettagliato, opere attribuite al pittore Giovanni da Mel. L’altare maggiore risale al 1755 ed è firmato da “Batista”, un autore non identificato: il dossale dell’altare è interamente scolpito e decorato e ospita una pala secentesca realizzata da Frigimelica che raffigura in primo piano i Santi Margherita, Tomaso, Bartolomeo e una taumaturga e in basso la Vergine e il Bambino”.
NELLE FOTO (Wikipedia, Gere 72, Comune di San Tomaso Agordino, Agordino Dolomiti): la Chiesa di San Tomaso; opere d’arte all’interno: Madonna del Carmine con Bimbo e Santi, di Angelo Cimador; pala dell’altar maggiore, di Francesco Frigimelica “il Vecchio”; Madonna e Bimbo in trono tra i confratelli battuti, di Giovanni Da Mel.