BELLUNO Cosa intende fare la Giunta regionale per fermare la fuga degli allevatori dal territorio bellunese? L’interrogazione porta la firma del Pd con Francesca Zottis e Jonatan Montanariello. Una situazione non facilmente sostenibile per la segretaria del circolo dell’Alpago, Lucia Saviane che vive in una zone tra le più colpite dalle predazioni del lupo. “La frustrazione degli allevatori aumenta – sottolinea – 2 non vedono attuate le contromisure necessarie al contenimento”. Tra le conseguenze interi pascoli in abbandono nelle frazioni alte di Belluno e della Sinistra Piave. Zottis e Montanariello sottolineano l’urgenza di azioni concrete. Il problema dei predatori si somma a quello della fauna selvatica. In tutto il territorio negli ultimi 30 anni la popolazione di ungulati è quasi raddoppiata: nel 2019 secondo stime che escludono il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, erano circa 40 mila: 10.400 tra cervi e caprioli, 2.400 mufloni e 7.250 camosci, più la crescente popolazione di cinghiali. Il problema, spiegano gli esperti, non riguarda solo l’agricoltura poiché l’eccessiva espansione di una specie danneggia l’ecosistema e ne mette in pericolo molte altre. Monica Lotto valuta i risultati della Regione concoludendo che non ha né le competenze, né le conoscenze e nemmeno il personale per svolgere i compiti. “La gestione della fauna deve ritornare in esclusiva alla Provincia di Belluno che ha, al contrario della regione, accumulato decenni di esperienza sul campo tra tecnici, amministratori, veterinari, centri studi e università».