Se qualcuno dubitava dell’impegno della Chiesa di Belluno-Feltre nell’attuale drammatica situazione conseguente alla pandemia che ha investito il mondo è smentito anche da iniziative, semplici ma preziose, come quelle varate dagli Uffici pastorali per le comunità e le associazioni e la Pastorale Giovanile. I due organismi sono infatti impegnati nel proporre “Cogliere la sfida. Una riflessione per questa strana estate”, i primi, e per “Un piccolo episodio di chiesa in uscita” la seconda. Ne da conto il sito chiesabellunofeltre sottolineando per la prima iniziativa che”Dopo una primavera scombussolata dalla pandemia, pure l’estate del 2020 si preannuncia faticosa: molte parrocchie ed associazioni ecclesia lisi sono già attivate per non far mancare a bambini e ragazzi e alle loro famiglie in questo momento così particolare occasioni di aggregazione e formazione. Gli uffici pastorali diocesani hanno fatto il punto in una riunione di coordinamento dei giorni scorsi producendo una lettera ai consigli pastorali, ai parroci, agli animatori ed operatori delle associazioni ecclesiali nella quale compare una parola di incoraggiamento per quanto si sta mettendo in campo per bambini e ragazzi e a sostegno delle famiglia con senso di responsabilità unito a preoccupazione per una sfida ritenuta non semplice. La lettera offre anche spunti per una “riflessione pastorale su questa opportunità” con l’estate che apre un vero e proprio laboratorio sollecitando a sperimentare forme nuove con un cambio di passo dal quale possano scaturire risorse inaspettate ed attivare potenzialità inespresse. Ecco di seguito le 6 novità indicate: tempo delle alleanze con quanti si occupano dei i giovani in unità d’intenti; svolgere attività estive in ‘unità epidemiologiche’ su piccoli gruppi che di fatto diventano “cellule di relazioni”; partendo dalla richiesta di garantire la presenza di un adulto per ogni singolo gruppo, si punta a rinsaldare nuove alleanze con realtà già attive sul territorio; importanza di non perdere il contatto con le esigenze e domande degli adolescenti in una fase importante della loro vita, captare le situazioni di bisogno per favorire il servizio, infine la preferenza per l’attività all’aperto suggerisce di uscite in montagna alla scoperta delle bellezze del territorio. Considerazione finale: “non sarà possibile fare tutto, forse nemmeno tanto, non sarà un’estate come prima e molto probabilmente d’ora in poi cambierà, ma cogliamo la sfida!”. Per quanto riguarda l’iniziativa della Pastorale giovanile, il sito riferisce il piccolo episodio di Chiesa in uscita che ha per protagonisti due cristiani giovani universitari: Andrea e Chiara, desiderosi di riflettere insieme sul periodo che stiamo vivendo e condividere il tutto con quanti siano interessati. Ecco una piattaforma online che ha propiziato l’incontro proposto dalla Pastorale giovanile di Belluno-Feltre sul tema: “Ok, adesso esco… per quale porta?” dopo mesi particolari ci si sta avvicinando ad un ritorno alla normalità. Ma quale normalità? Andrea Genuin di Caviola, che ha moderato l’incontro con Chiara Luchetta (vi hanno partecipato una ventina di giovani collegati da Zoldo a Valdobbiadene via Santa Giustina e Cadola) ha invitato a “condividere in gruppo cosa trattenere e cosa buttare della vita di un giovane pre-Covid 19 e lo stesso della vita durante la pandemia” convinti che “La parola normalità fa rabbia: tornare alla normalità vuol dire non avere coscienza di quello che è successo”, come ha sostenuto uno dei partecipanti. Infatti per i giovani partecipi dell’i9niziativa “la vita nella pandemia si è fatta apprezzare per il tempo dilatato, per le case ritornate tali e non solo luoghi di cambio della borsa della biancheria di settimana in settimana, nella partenza per la propria sede universitaria; per il silenzio e per lo spazio liberato dall’invadenza degli esseri umani”. Negli interventi è emersa la “necessità di riprogettare la propria esistenza, a partire dalla coscienza che la pandemia ha dimostrato come ‘siamo tutti in relazione tra noi. Una dinamica in cui è presente il rapporto con Dio”. Ha concluso sorella Elisa Busatto della comunità Assekrem di San Giovanni di Livinallongo del Col di Lana proponendo tre parole chiave: limite, legame, sapere”. Molteplici altre le iniziative, in particolare a favore dei giovanissimi e dei ragazzi e ragazze, una su tutta il Grest della Parrocchia salesiana “Don Bosco” di Belluno, partito ieri, lunedì 29, con l’adesione di duecento giovani e passa ed oltre 50 animatori. NELLE FOTO (Sito chiesabellunofeltre e Renato Bona): immagini a corredo dei servizi sulle due iniziative sulle quali ci siamo soffermati; un tendone montato nel cortile-ingresso dell’istituto salesiano Agosti, a servizio dei partecipanti al Grest 2020.