OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
BELLUNO Il caso della morte di Davide Bristot non è chiuso. Di fronte alla seconda richiesta di archiviazione del pm Simone Marcon, i genitori Paolo e Barbara Vanz hanno presentato una seconda opposizione, attraverso l’avvocato Chiara Tartari. La posizione di A.B., medico del Pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Belluno indagato per omicidio colposo, non è ancora definita.Il decesso del 18enne di Sedico è della notte fra il 13 e il 14 luglio dell’anno scorso, nella sua camera e la famiglia sottolinea una volta di più il mancato ricovero: «Davide non andava dimesso», sottolineano papà Paolo e mamma Barbara, «è chiaro che, se fosse rimasto in ospedale, i successivi episodi di vomito avrebbero allertato i sanitari, che a quel punto avrebbero potuto porre in essere. Tutto quanto necessario a salvargli la vita…. «Perché Davide è stato sottoposto a prelievo ematico, ma poi la fialetta è stata gettata – senza neppure essere analizzata – al momento della dimissione? Che fine ha fatto la provetta? Come può, neppure questa, rappresentare una tragica leggerezza? Secondo i nostri periti, averlo tenuto ricoverato almeno in osservazione, analizzando nel frattempo il sangue, avrebbe consentito la sua sopravvivenza». La famiglia chiede risposte a questi quesiti in modo da chiudere per sempre una vicenda.
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