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LA FAMIGLIA
Il libro del domani tengo aperto
e guardo dove va per coricarsi
il sole. E dopo calcolo il da farsi
per rendere armonioso il mio concerto.
Coloro che io amo son strumenti
di quella filarmonica vivente,
che forma connessioni nel presente
tra l’anime, l’amore, i sentimenti.
Così gli affetti formano una rete
che, elastica, si espande nel dolore
e accoglie ogni letame. Ne fa un fiore
oppure ne fa acqua, se la sete
di esserci ti coglie. E se c’è gioia
la ingloba contraendosi e la esplode
mettendola in comune. Non è frode,
ma comunanza unica, tettoia
da grandine e tempeste. La famiglia.
Il libro chiudo e dolce mi addormento,
sebbene bussi all’uscio il mio tormento:
riuscire ad esser acqua e non fanghiglia.
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