di Lorenzo Soratroi
LIVINALLONGO Le antiche mura del Castello di Andraz hanno fatto da scenario quest’anno alla tradizionale ed antica festa di S. Maria Maiou, la festa dei fiori e delle donne in costume ladino. Gli organizzatori, Union Ladins da Fodom, Comune e Parrocchia di Pieve hanno scelto questa suggestiva e simbolica location per la più grande festa ladina della vallata fodoma in occasione dei 10 anni dall’apertura dell’Andrazmuseum. La cerimonia è iniziata alle 11:15 con la S. Messa celebrata dal parroco don Andrea Constantini alla quale hanno preso parte, oltre a diverse decine di donne in costume fodom con i loro mazzi e cesti di fiori portati a benedire come da tradizione, anche rappresentanze della compagnia degli schützen, del Gruppo Folk Fodom, il Coro Parrocchiale S.Iaco, che ha accompagnato la funzione con i suoi canti e naturalmente tanti turisti e locali che hanno riempito il prato davanti al castello. Tra le autorità, oltre la sindaco Leandro Grones ed il direttore dell’Istitut Cesa de Jan nonché del Coro S. Iaco Denni Dorigo, a Fodom è arrivato il gotha dell’Union Generela di Ladins dla Dolomites, con il neo presidente, il fassano Tone Pollam, le vice presidenti la gardenese Milva Mussner e Manuela Ladurner che è anche presidente dell’Union Ladins da Fodom e Fernando Brunel, presidente dell’Union dei Ladins de Fascia. Dall’altare, ai cui piedi era stato steso un vero e proprio tappeto di mazzi e cesti di fiori, il parroco ha usato parole decise per reclamare il diritto della popolazione ladina di difendere la propria identità e la propria cultura. “Nessuno si permetta mai di toglierci le nostre tradizioni, che fanno parte di noi, della nostra identità. Noi siamo fatti così e così ci devono accettare”. La festa per don Andrea, oltre ad essere la prima da parroco di Livinallongo, è stata particolare anche per un altro motivo, che ha confidato lui stesso. “A due passi da qui è nata mia nonna, ci sono le mie origini e per me dire Messa qui oggi è un’emozione”. Messa che si è conclusa, come vuole la tradizione, con la benedizione dei fiori accompagnata dal canto “Giardino di fiori” eseguito dalle voci femminili del Coro S. Iaco. Tra gli interventi prima della premiazione dei benemeriti, il sindaco Grones ha ricordato l’impegno del Comune, concretizzatosi con un progetto Interreg, che ha permesso dieci anni fa di aprire il castello al pubblico. Il premio S.Maria Maiou quest’anno è andato a Andreina Grones, sacrestana della chiesa di Arabba. Un compito che svolge da molti anni con passione e dedizione per far si che la chiesa sia sempre bella e curata per ogni funzione. Impegno per il quale la comunità tutta ha voluto dirgli un sincero “Diotelpaie”. Per l’occasione anche la compagnia degli schützen ha voluto premiare alcuni membri per i 15 anni di attività: Davide Testor, Walter Finazzer, Daniele dell’Andreaz, Lorenzo Soratroi, Christian Sala, Ivan Lezuo, Luigi Vallazza, Walter Testor, Gianluca Soratroi e Emanuel Delmonego. La festa è poi continuata con l’immancabile degustazione delle specialità ladine con l’Union Ladins da Fodom e l’esibizione dei corni di montagna, che hanno fatto risuonare i loro particolari suoni tra le mura del castello.
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