SULLA TRAGEDIA LUNGO LA 203, DE BON “URGENTISSIMO METTERE IN SICUREZZA LE STRADE”
BELLUNO «Come è necessario intervenire per mettere in sicurezza la viabilità di montagna dalla caduta massi, così è urgente mettere in sicurezza le strade dall’attraversamento della fauna selvatica». Lo riferisce il consigliere provinciale Franco De Bon, alla notizia dell’incidente mortale avvenuto questa mattina lungo la Sr 203 Agordina, all’altezza della Stanga, dove un’auto è uscita di strada per evitare un animale – probabilmente un cervo o un capriolo – sbucato all’improvviso. «Siamo consapevoli dei rischi rappresentati dagli attraversamenti degli ungulati. Rischi simili a quelli della caduta massi dalle pareti che sovrastano diverse strade del nostro territorio, e sicuramente non meno pericolosi. Proprio per questo abbiamo chiesto di intervenire con almeno un attraversamento faunistico all’anno sulla rete stradale provinciale. Dove sono stati realizzati i sottopassi per gli ungulati, non si sono più registrati incidenti con gli animali, come ad esempio lungo la Sp1 tra Levego e Belluno. Per la mitigazione del rischio, i sottopassi sono fondamentali e sono già previsti in ogni nuova progettazione. Abbiamo già incontrato Anas e Veneto Strade, per chiedere ai gestori della rete stradale che oltre alla pianificazione di nuove opere, questi interventi vengano realizzati anche sulle infrastrutture viarie esistenti. E con l’ufficio caccia abbiamo fornito una cartografia dettagliata dei punti maggiormente interessati dagli attraversamenti. Dati che conosciamo bene, visto che in media in provincia avviene un incidente al giorno con la fauna selvatica». «Un pensiero va ai famigliari del ragazzo che ha perso la vita sull’Agordina» conclude il consigliere De Bon. «Una vita umana non può finire in questo modo, su una strada».
DILLO A RADIO PIU’…
Franco, Agordo Stavolta se per la sicurezza della 203 non si fa niente, dopo aver scritto a Parco, Protezione Animali ecc. naturalmente senza risposte, vista l’inerzia delle istituzioni, l’indifferenza della comunità, la paura ad esporsi degli agenti forse è il momento di chiedere l’intervento della stampa nazionale, oppure proporsi con una manifestazione sociale
Erminia Falcade Penso che sarebbe ora che Veneto Strade ed ente Parco prendessero seri provvedimenti e non costosi ed inutili palliativi per la sicurezza lungo la 203. Quanti morti ci devono essere perché gli enti preposti prendano coscienza che quella strada è una trappola mortale? Ormai percorrere il tragitto tra l’agordino e Belluno è come giocare alla roulette russa.
Franz Al Parco interessa?. Se i morti, in tutte le tragedie, fossero figli delle cosiddette “autorità”, allora sarebbe diverso. Funziona anche così con le minacce alla vita. Al consigliere Franco De Bon forse andrebbe detto che le dichiarazioni non servono a niente. Penso che un buon politico si sarebbe già interessato da tanto tempo affinché si prendessero provvedimenti provvisori, quali l’illuminazione e il taglio della vegetazione, soprattutto quella che sembra piantata apposta per peggiorare il rischio. Dovrebbe sapere anche che non si possono realizzare i sottopassi (informazione dal parco) perché sotto il livello acqua, ma semmai si deve parlare di sopra-passi. Inutile fare chiacchiere fino a domani e poi basta. E non dimentichiamo la velocità e i sorpassi in galleria, gli animali lasciati agonizzare, la mancanza di telecamere dove servono, le pattuglie che non ci sono. Certo, la Luxottica piange, e la famiglia di quel ragazzo? Chi ne risponderà di questa ennesima vittima sul lavoro? Come al solito nessuno, fatalità diranno. Che tristezza.
Rodolfo Pellegrinon In relazione ai frequenti sinistri stradali con il coinvolgimento della fauna selvatica, in particolare cervi, che causano, come stamane, anche vittime che transitano sulla 203 Agordina per recarsi al lavoro, nessuno fa nulla. nessun ente o Amministrazione si muove. Forse quanto successo oggi non basta? Ci vogliono ancora altre vittime ? L’abbondanza della fauna selvatica, se da un lato costituisce un’importante risorsa naturalistica, dall’altro ha innescato diverse criticità dovute all’impatto con il traffico veicolare sulla rete viaria.Tutto questo risulta particolarmente insidioso quando si tratta di ungulati, ma persino di animali di taglia inferiore come volpi lepri ecc. che non vanno sottovalutati.Le maggiori probabilità di impatto si hanno tendenzialmente nelle prime ore del mattino e in tarda sera, in coincidenza con gli spostamenti dei lavoratori verso i luoghi di lavoro e i rientri a casa. Considerato che chi di competenza non interviene per risolvere o perlomeno attenuare questo grave problema non rimane che sensibilizzare gli automobilisti. Certo non esistono facili rimedi e la prevenzione dei rischi dovrebbe essere tesa prima di tutto a sensibilizzare il comportamento del guidatore piuttosto che a modificare quello della fauna selvatica e, siccome molti utenti della strada non sono ancora pienamente consapevoli dei pericoli, dovranno loro adottare una guida più attenta e prudente, indipendentemente dalla tipologia di strade e dalla presenza di apposita segnaletica stradale. In attesa naturalmente che il più presto possibile si muova, come detto, chi di competenza. Non si può morire per un cervo che ti attraversa la strada.
Diana. Abbiamo perso un altro giovane. È solamente un’ennesima tragedia preannunciata. Stavolta è toccata a quel povero ragazzo. Domani sarà un’altra mamma, un figlio, una moglie o un marito a piangere. La prossima? Se è per i dirigenti stradali o i nostri politici…domani può toccare ad un altro!! Un cervo, mille cervi. Chi percorre ttutti i giorni quella strada può dire che la situazione negli ultimi anni è solo che peggiorata. Cervi dappertutto, dentro e fuori dalla strada, di notte e alla luce del sole. Ogni santo giorno mille persone sperano di tornare a casa salvi. Non serve mettere un telo verde chiaro sopra al cervo morto: serve più sicurezza!
Michel Visto che sarà tema dei prossimi giorni, sarebbe utile che le aziende del luogo e gli stessi Comuni facessero informazione sul viaggiare lungo le strade e il rischio ungulati? Magari gente assunta che viene da fuori non è ben informata e sottovaluta il pericolo che effettivamente è molto alto in questa stagione.