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Il professor Salsa invoca una tutela ambientale attiva. Il sindaco Dal Borgo promuove dialogo sui grandi carnivori per il futuro alpino.
Il professor Annibale Salsa (foto sinistra), antropologo ed esperto di cultura alpina, ha sottolineato al convegno di Chies d’Alpago che il vero conflitto risiede nella diversa percezione della natura tra residenti e frequentatori. Mentre i turisti e le associazioni ambientaliste, con una visione urbana, sacralizzano i predatori, i montanari vedono la natura come qualcosa da addomesticare, basandosi su un rapporto quotidiano e pratico. Salsa ha evidenziato come la questione sia diventata ideologica, impedendo un approccio scientifico. Il titolo dell’incontro, “La disumanizzazione dell’Uomo e la sacralizzazione del predatore”, riflette questa complessità culturale. Il sindaco di Chies d’Alpago, Gianluca Dal Borgo, ha sottolineato come chi 
vive in aree urbane abbia una visione idealizzata della montagna, in contrasto con l’esperienza concreta dei montanari. Ha evidenziato l’importanza di incontri come questo per conciliare visioni opposte sui grandi carnivori e trovare una terza via di gestione. L’obiettivo è garantire una convivenza equilibrata tra lupi, animali selvatici, animali da economia e l’uomo, sia nella Conca dell’Alpago che sulle Dolomiti. L’antropologo Annibale Salsa ha evidenziato il conflitto culturale tra chi vive in montagna e chi la frequenta come turista, sottolineando che il paesaggio è una costruzione culturale basata su tradizioni ed esperienze locali. Salsa propone una tutela attiva dell’ambiente, governando il cambiamento, poiché tutto si trasforma. Carlo Papi (foto sopra, in primo piano), padre di Andrea, ucciso dall’orsa JJ4, ha parlato delle difficoltà di convivere con i grandi carnivori. La Val di Sole ha raccolto 6.173 firme per una consultazione popolare sulla sicurezza legata agli orsi. L’agronomo Alessandro Fullin ha concluso il convegno, sottolineando l’importanza di una gestione condivisa del lupo per preservare l’allevamento e la biodiversità.
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