LA LETTERA
ALBERI IN VALLE DI SAN LUCANO
di Alessandro Savio, Taibon.
In riferimento alla notizia sentita a Radio Più in merito alle piante cadute a causa del vento dell’autunno scorso in prossimità della Chiesa di San Lucano, ed in particolare al divieto di fare pulizia e raccoglier gli schianti, non mi permetto assolutamente di fare delle osservazioni strettamente tecniche nel tema di pericolosità o di eventuali vincoli riferiti alle valanghe del sito in oggetto, posso solo segnalare che effettivamente nel 1630 dal sovrastante “boral di San Lugan” scese una slavina che provocò dei seri danni alla chiesetta omonima, tanto che alla vista di tutti, a monte, in tempi antichi è stato realizzato un manufatto triangolare in pietrame di grandi dimensione a protezione della Chiesa. Per i successivi quattrocento anni l’evento non si è più verificato e credo che le piante cadute in prossimità della piana valliva ove si svolge la festa da tempo immemorabile nel contesto in cui si trovano non siano assolutamente propedeutiche alla mitigazione nel caso di una slavina anche perche la Sagra si svolge al 20 Luglio e poi perché gli eventuali ripari dovrebbero essere fatti molto più a monte per fermare una ipotetica slavina. Pertanto inviterei chi di competenza a recarsi sul Passo Costalunga in Provincia di Bolzano per rendersi conto come si fa a raccogliere gli schianti (zero burocrazia ,tante piste forestali di penetrazione , buon senso e 90% di alberi già raccolti) . In Valle di San Lucano zero alberi raccolti . Talvolta basterebbe copiare senza inventarsi niente