AURONZO Non è facile trovare parole per esprimere il grande dolore per la morte di Sergio Francese, il finanziere morto durante l’esercitazione dello scorso fine settimana. Anche oggi come nel 2009 sul Rio Gere una comunità si rannichilisce nel dolore, è morto un uomo che si è speso al servizio degli altri, per chi sale le montagne in scarpe da ginnastica e pantaloncini e poi chiama l’elicottero per tornare a casa, ma anche di chi vero alpinista rimane incrodato tra salti di roccia dove la pur grande forza di volontà, l’esperienza e a volte la sfortuna obbligano a chiedere l’intervento di chi non si risparmia per portare il proprio aiuto. Anche Sergio Francese era uno di questi uomini, appassionato di montagna ma soprattutto pronto ad aiutare il prossimo. L’esercitazione è uno dei passaggi importanti per farsi trovare sempre pronti, come quella di sabato alle Tre Cime di Lavaredo. La Magistratura ha aperto un’inchiesta. Il magistrato non ha concesso il nulla osta per il rilascio della salma, ma ha affidato le indagini ai Carabinieri chiamati a chiarire quanto accaduto sabato mattina, sulla cengia della Piramide, propaggine della Cima Grande, dove Francese è stato colpito dalla pala dell’elicottero. Ad Auronzo, dove il finanzieri ha scelto di vivere con la sua famiglia sono giorni di grande dolore. Il Comune ha annullato la cerimonia del Premio Auronzo 2020. E il sindaco Tatiana Pais Becher ha espresso il suo cordoglio. «A nome dell’amministrazione comunale esprimo profondo cordoglio e vicinanza ai familiari di Sergio Francese, mi unisco con affetto al dolore degli amici del Soccorso Alpino che hanno assistito in prima persona alla tragedia avvenuta durante le operazioni di esercitazione sulla Piramide della Cima Grande».