FALCADE Fulvio Val, maestro di sci in Valle del Biois, firma una lettera a politici e istituzioni in rappresentanza delle genti di montagna. Un grido di allarme, una richiesta immediata di aiuti.
Vogliamo nuovamente porre alla vostra attenzione la situazione di assoluto disagio e sofferenza che stiamo vivendo. Non avete avuto finora nessun rispetto della montagna e men che meno dei suoi abitanti che finora silenziosamente hanno correttamente rispettato le leggi che avete emanato dai palazzi, lontani, ma molto lontani dalle nostre terre di montagna. Ci avete umiliato per non averci fatto lavorare da molti mesi, ci avete umiliato per averci chiesto di provare a richiedere la carità tramite i vostri “ristori”, parola che non significa nulla; RISARCIMENTI è la parola corretta, ma noi non vogliamo assistenzialismo, vogliamo solo LAVORARE !!! Abbiamo ormai passato un anno di questi tira molla e tutte le nostre famiglie oltre ad essere sconsolate sono incredule sul susseguirsi di continue date per eventuali aperture e chiusure. Se è vero che si debba convivere con questo virus, poste in atto tutte le misure di sicurezza necessarie, vogliamo tornare presto a lavorare, il prima possibile. Ora siamo stanchi e stufi ed alziamo la voce. Sappiate che i montanari sono un popolo forte e fiero che sa rialzarsi dopo le tragedie e sa sopravvivere meglio di altri alle molte disavventure della vita. Sappiate anche che le energie che servono per alimentare le industrie e il fabbisogno delle grandi città provengono proprio dalla montagna; e ci riferiamo all’acqua che sgorga dalle sorgenti di montagna e all’energia elettrica portata in pianura tramite le linee di alta tensione che provengono dalla montagna. Con queste poche righe vogliamo sottolinearvi che la montagna è vita, in tutti i sensi, oppure morte, come voi classe politica state volendo che sia per noi. E se morte deve essere per noi montanari e per la montagna, di riflesso sarà morte anche per voi che vivete distante dalla realtà. Sarà solo questione di tempo. La situazione che oggi nuovamente poniamo all’attenzione è molto delicata e rischiosa per la tenuta sociale ed economica delle nostre attività fondamentali nella filiera turistica della montagna, dei nostri territori e delle genti che li popolano; non possiamo attendere ulteriormente.
Abbiamo bisogno di misure urgenti e certe.