REDAZIONE Risalgono alla fine dello scorso anno gli articoli pubblicati da Radio Più per dare voce alla protesta della mamme dei serie B che nell’anno del covid hanno partorito prima del 19 agosto e per questo a loro non viene riconosciuto alcun bonus. Si erano fatte sentire le mamme, fino in Regione, ma senza ottenere alcuna soddisfazione. Ora a distanza di sei mesi il PD torna sull’argomento chiedendo di estendere la misura fino a farla diventare stabile.
VENEZIA Estendere l’assegno prenatale per tutti i nati nel 2020 e farlo diventare una misura stabile alla luce anche della crisi conseguente alla pandemia. La doppia richiesta è contenuta in un’interrogazione a risposta scritta rivolta all’assessore Lanzarin, presentata dalla vicepresidente della commissione Sanità e consigliera Pd Anna Maria Bigon. “Lo squilibrio demografico è un problema vero, aggravato dall’attuale situazione economica. Da qui le due richieste dell’interrogazione: “La prima – ribadisce l’interrogazione PD – è quella di garantire il ‘bonus’ a tutti i nuovi nati nel 2020, naturalmente per i nuclei familiari in possesso dei requisiti economici previsti, anziché farlo partire dal 19 agosto, il giorno successivo all’entrata in vigore della legge. La seconda guarda invece al medio periodo: sarebbe importante che questa misura diventasse stabile, magari aumentando anche la dotazione finanziaria”.
————————————————————————– DAI NOTIZIARI DELLO SCORSO DICEMBRE ————————————–
TAIBON Scrivevamo: “Ci sono le mamme fortunate e quelle meno fortunate. Quelle che hanno partorito dopo il 19 agosto sono quelle baciate dalla fortuna, o dalla Regione. Le mamme che hanno festeggiato il lieto evento tra febbraio e il 19 agosto, in piena pandemia con tutti i disagi del caso sono invece quelle sfortunate, che non vedranno un’euro di contributo”. Numerose le mamme in protesta, che hanno partorito tra inverno e primavera, in pieno tempo di covid, non a ferragosto quando per molti mascherina e igienizzante era un ricordo da non portare in spiaggia. Su facebook è nato così il gruppo Mamme Venete 2020 figli di serie B. Le mamme hanno scritto anche al Presidente Luca Zaia confidando in una risposta che è arrivata, ma non la firma il Presidente, piuttosto l’Unità Organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile. Le mamme speravano in una correzione della legge regionale per poter accedere al contributo invece si sono trovate nella posta ricevuta una mail “che riconosce le difficoltà sostenute per diventare e continuare ad essere un genitore responsabile in un contesto difficile come quello attuale…” dopo la premessa probabilmente più nota alle mamme uscite dalla sala parto che al funzionario della politica ecco il burocratese, le spiegazioni sui modi e tempi della legge regionale del 28 maggio, cioè nata in tempi di covid ma partorita ad inizio estate, per questo le mamme “estive” godono del contributo. In definitiva nessuna risposta alla domanda “Ma ce li date anche a noi quei soldi oppure no?”.
LA TRADUZIONE “FUORI SACCO” DI UNA MAMMA