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LA NUDA LUNA RISPLENDE SCONCIA
La nuda luna risplende sconcia per la mia voluttà
e il firmamento, laido giaciglio
si fa manto scurrile.
La notte va spogliata
inutile negarlo, e con fare malandrino
l’accarezzo baciandole le cosce.
Voglio imprimere la vastità della volta celeste
in un tenue pensiero;
e poi ingoiarlo.
Assaporare il suo gelido calore invernale,
e saziarmi.
Occhi notturni bisbigliano alla mia oscenità,
lascivi.
Ho denudato la notte, lo confesso,
ingoiando ogni singola stella
in questo unico amplesso.