IL CENTRO MINERARIO DI VALLE IMPERINA SARA’ ANCHE DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI RIVAMONTE MA SUI SITI UFFICIALI VIENE PRESENTATO COME PECULIARITA’ DEL PARCO NAZIONALE
Valle Imperina è da sempre presentata come la porta del Parco Nazionale delle Dolomiti, ma adesso è più facile scaricare le responsabilità sul Comune di Rivamonte. Il Centro visitatori, senza una parte del tetto è stato per anni presentato come il punto informazione e di riferimento del Parco.
CENTRO VISITATORI, DALLA PAGINA UFFICIALE DEL PARCO CLICCA QUI
Ha superato le 180 condivisioni su Facebook il post di un appassionato bellunese di montagna e sport motoristici che, dopo il no del Parco alla Pedavena – Croce d’Aune, il giorno di Ferragosto ha percorso un tragitto dentro e attorno al Parco documentando con una quarantina di foto scattate al cellulare una serie di criticità ambientali. Dai cassonetti stracolmi di rifiuti – conferiti pure in modo errato – nell’isola ecologica di Pian Falcina all’ingresso del lago del Mis, alla presenza di un rumoroso generatore di elettricità a combustibile fossile; dalle tabelle del Parco circondate dall’erba alta alle reti da cantiere che da anni circondano lo scheletro del cantiere della centralina Valsabbia, fino allo stato di degrado dell’area mineraria di Valle Imperina. Il Parco s’affretta a dire che il centro di Valle Imperina non è di proprietà dell’ente ma del Comune di Rivamonte, ma è altrettanto vero che il centro visitatori è lo specchio del Parco Nazionale delle Dolomiti e così è sempre stato presentato e da quattro anni, dopo Vaia, è abbandonato al suo destino
Ecco come DAL SITO INTERNET: https://www.dolomitipark.it/ si presenta con la gran cassa il sito minerario di Valle Imperina.
Contesto ambientale – Descrizione del sito: l’ex Centro minerario rientra nei confini amministrativi del Comune di Rivamonte Agordino e nel perimetro del Parco del quale segna uno dei punti di confine a nord; CLICCA QUI: CENTRO MINERARIO VALLE IMPERINA