Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota dell’ UFFICIO STAMPA SAP BELLUNO
BELLUNO Nell’era dell’informatica non è più a rischio chiusura la Polizia Postale e delle Comunicazioni di Belluno, ovvero il presidio più avanzato nel contrasto alle truffe online, pedopornografia, cyberbullismo. A dare l’annuncio è il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) a seguito dell’incontro di mercoledì scorso al Dipartimento. Esprimiamo grande soddisfazione. Dopo più di un lustro di vere e proprie battaglie portate avanti solo dal Sap, possiamo finalmente dire che la Sezione Polizia Postale di via Vittorio Veneto è salva, definitivamente – afferma la Segreteria Provinciale del Sap bellunese. Per anni siamo dovuti intervenire a tutti i livelli – attraverso pubbliche denunce e campagne di sensibilizzazione, fino al coinvolgimento dei soggetti politici e degli organi di Governo – per contrastare i tagli e scongiurare le chiusure definitive di 54 Sezioni provinciali (addirittura 75 nel primo progetto) poi ridotte a 46. In Veneto dovevano chiudere Belluno, Rovigo e Vicenza. Oggi non più. I tagli dissennati all’apparato della sicurezza messi in atto dagli Esecutivi passati, hanno messo in ginocchio l’intero Comparto che, ancora oggi, risente di quelle politiche infauste. Non dimentichiamo, infatti, che in tutte le Forze dell’Ordine, ad esempio, vi è una carenza organica pari a 50.000 unità, di cui 20.000 solo nella Polizia di Stato. Per non parlare poi di strutture fatiscenti, mezzi ed equipaggiamenti assenti o ancora inidonei. Il punto più basso si è toccato con le sforbiciate della Legge Madia dell’agosto 2016. La svolta definitiva è invece avvenuta durante il precedente Esecutivo (Lega- M5S) che, sposando le battaglie del SAP, ha inserito nel programma di Governo il blocco della prevista chiusura dei presidi di Polizia e la valorizzazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Grazie alla determinazione dell’allora Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il Dipartimento della P.S. ha cambiato drasticamente la propria prospettiva, ha riconosciuto la funzione indispensabile della Polizia Postale per il contrasto dei “reati informatici” e ha deciso di potenziare questo settore. Come Sap Belluno – fermamente contrari sin dall’inizio a questo assurdo progetto di taglio in danno dei cittadini, mentre altri apparivano rassegnati e concentrati a pensare come collocare all’interno della Questura i 9 poliziotti allora in servizio alla Postale – abbiamo tentato in tutti i modi negli ultimi cinque anni con il nostro ex Segretario Generale Gianni Tonelli (oggi in Parlamento) di far desistere i precedenti responsabili della sicurezza nazionale, ovvero l’ex Ministro Alfano e l’ex Capo della Polizia Pansa; poi i protagonisti sono cambiati, ma anche l’ex Ministro Minniti e l’attuale Capo Gabrielli sono sempre rimasti sordi rispetto alle nostre denunce. Anzi, ricordiamo tuttora e bene le dichiarazioni del Prefetto Gabrielli in visita nel 2017 a Belluno; chissà se oggi ha cambiato idea o se, per forza di cose, se ne è dovuto fare una ragione. A livello locale abbiamo interessato i politici bellunesi e il Sindaco Massaro con una mozione in consiglio comunale da lui diciamo non proprio compresa. Unici pervenuti Piccoli, Gidoni e Bottacin. Il piano di riorganizzazione della Polizia Postale, presentato mercoledì scorso dal Prefetto Savina e dal dr. Forgione, Direttore Centrale per i Servizi di Specialità, prevede un generale e consistente incremento, in termini di risorse umane, di quelli che costituiranno i futuri 8 Centri Regionali, le 9 Sezioni Distrettuali e le 73 Sezioni per la sicurezza cibernetica. Tra queste 73 vi è Belluno. Il piano si concretizzerà in una implementazione a livello nazionale pari a 780 operatori, distribuiti tra le varie qualifiche e auspicabilmente operativi e a regime nel 2027. La Polizia Postale bellunese vedrà quindi raddoppiare il proprio attuale organico. Dai 7 operatori attuali si passerà, entro il 2027, a 14 (nel 2010 erano 13, scesi a 9 nel 2017 e 2018). Oggi dunque – prosegue il Sindacato – vogliamo sentirci orgogliosi e soddisfatti perché abbiamo raggiunto un importante risultato. E’ innegabile che la chiusura della Sezione di Polizia Postale di Belluno, via Vittorio Veneto, avrebbe rappresentato di fatto – per i bellunesi – la perdita di quel presidio divenuto negli anni il primario punto di riferimento per i cosiddetti “reati informatici” che superano ormai da anni quelli tradizionali ed il trend è in continuo ed inesorabile aumento. Nelle prossime settimane – conclude il Sap – chiederemo al Dirigente il Compartimento Polizia Postale per il Veneto contezza circa lo stato dell’arte dei lavori di adeguamento della nuova sede della Sezione, che da via Vittorio Veneto dovrebbe trasferirsi all’interno del Palazzo di Poste Italiane in Piazza Castello.