BELLUNO Nell’era dell’informatica non è più a rischio chiusura la Polizia Postale di Belluno, ovvero il presidio più avanzato nel contrasto alle truffe online, pedopornografia, cyberbullismo. A dare l’annuncio è il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) a seguito dell’odierno incontro (27.09.) con il Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. Il vecchio progetto, che a livello nazionale prevedeva la chiusura di 54 Sezioni, poi ridotte a 46, è stato congelato e non avrà seguito. Anzi, numerose di queste, vere eccellenze per la Polizia di Stato, saranno in futuro potenziate. In Veneto non chiudono più Belluno, Rovigo e Vicenza. Forte quindi la soddisfazione del SAP che da sempre si è posto come argine a questi tagli scellerati che avrebbero compromesso la sicurezza del nostro Paese. Oggi più che mai – afferma la Segreteria Provinciale del Sap bellunese – è dimostrato che la vecchia volontà di chiusura non era figlia di un progetto di razionalizzazione, bensì di tagli lineari, improntati al risparmio e non all’efficientamento del sistema sicurezza. Tagli lineari dovuti alla carenza organica complessiva che a livello nazionale ammonta a circa 23.000 unità. Oggi la Polizia di Stato è composta da circa 94.000 unità contro le 106.000 previste dalla legge Madia dell’agosto 2016. Le piante organiche del 1989 prevedevano circa 117.000 unità ed ecco che ancora adesso vorremmo chiedere all’ex Ministro Madia se nel 2016 ci fosse meno bisogno di sicurezza rispetto agli anni ‘80/’90. Ad ogni modo, il percorso di ripianamento degli organici è una chiara volontà dell’attuale Esecutivo, ribadita oggi dal Sottosegretario Molteni, nel rispetto degli impegni assunti nel contratto di governo, per ridare piena stabilità all’apparato della sicurezza e rafforzare la prevenzione e il contrasto alla criminalità. Come Sap Belluno – fermamente contrari sin dall’inizio a questo assurdo progetto di taglio in danno dei cittadini, mentre altri apparivano rassegnati e concentrati a pensare come collocare all’interno della Questura i 9 poliziotti in servizio alla Postale – abbiamo tentato in tutti i modi negli ultimi quattro anni con il nostro ex Segretario Generale Gianni Tonelli (oggi in Parlamento) di far desistere i precedenti responsabili della sicurezza nazionale, ovvero l’ex Ministro Alfano e l’ex Capo della Polizia Pansa; poi i protagonisti sono cambiati, ma anche l’ex Ministro Minniti e l’attuale Capo Gabrielli sono sempre rimasti sordi rispetto alle nostre denunce. Anzi, ricordiamo tuttora e bene le dichiarazioni del Prefetto Gabrielli in visita lo scorso anno a Belluno; chissà se oggi ha cambiato idea o se, per forza di cose, se ne dovrà fare una ragione. A livello locale abbiamo interessato i politici bellunesi e il Sindaco Massaro con una mozione in consiglio comunale da lui diciamo non proprio compresa. Unici pervenuti Piccoli, Gidoni e Bottacin.
Oggi, ad ogni modo, con il nuovo Governo è arrivato il risultato e non possiamo che essere soddisfatti!
E’ innegabile – prosegue il Sap bellunese – che la chiusura della Sezione di Polizia Postale di Belluno, via Vittorio Veneto, avrebbe rappresentato di fatto – per i bellunesi – la perdita di quel presidio divenuto negli anni il primario punto di riferimento per i cosiddetti “reati informatici”. Si tratta dell’unico Ufficio esistente – tra tutte le Forze di Polizia della provincia – con le competenze tecniche ed i mezzi necessari per contrastare tutti i reati compiuti a mezzo di strumenti tecnologici e, cosa ancor più importante, titolato a svolgere tutte quelle attività di prevenzione e protezione della persona che è vittima di queste forme di criminalità. Tutte le nuove ed attuali forme di minaccia verso la persona – quali terrorismo, cyberbullismo, adescamento di minori e pedofilia, sex extortion, etc. etc. – vengono contrastate da questi specialisti; solo questi hanno le competenze tecniche e gli strumenti necessari a garantire al cittadino il suo inalienabile diritto alla sicurezza in tale ambito. I reati commessi per mezzo di strumenti tecnologici superano ormai da anni quelli tradizionali ed il trend è in continuo ed inesorabile aumento. Sono oltre 250 le denunce/querele presentate negli ultimi 2 anni presso gli Uffici della Polizia Postale di via Vittorio Veneto, il cui attuale organico è ridotto a 9 unità (13 nel 2010); quasi un centinaio le indagini sviluppate per truffe online; oltre 30 i fascicoli aperti per clonazione ed utilizzo indebito di carte di credito e bancomat; 25 gli incontri informativi con studenti ed associazioni varie. Ed inoltre, monitoraggio costante di ponti radio e frequenze dell’etere; vigilanza degli uffici postali; perquisizioni atte al recupero di telefoni cellulari rubati e sequestro di materiale informatico a seguito di indagini in collaborazione con altre Forze dell’Ordine, oltre al servizio quotidiano assicurato ai cittadini che chiedono direttamente informazioni su tentativi di truffa tramite rete mobile o fissa da parte di call center, blocco dei propri PC causa “phishing” o altro e consigli sul modus operandi nel web.