ROMA «La Rai ha risposto alla interrogazione che ho presentato con il collega Mulé. E la risposta è la conferma di quanto sostenevo: si tratta di studi probabilistici, nulla più. Che però hanno gettato discredito sul Bellunese, creando un danno di immagine. Chi lo risarcirà?». Così in una nota il deputato di Forza Italia Dario Bond, riferendosi allo studio della Fondazione ISI di Torino, presentato al Tg1 delle 20 del 13 ottobre scorso, dal quale emergeva l’immagine di Belluno come la provincia più colpita d’Italia per quanto riguarda il Covid. «La risposta dice testualmente: “La piattaforma mostra una stima del rischio di essere esposti al virus SARS-CoV-2 sulla base del numero di persone che partecipano ad un evento. Il rischio è espresso come la probabilità che almeno un individuo positivo sia presente all’evento. Lo studio/piattaforma non calcola la probabilità di contrarre l’infezione da virus SARS-CoV-2, ma solo di essere ad un evento dove almeno un altro individuo e virus SARS-CoV-2 positivo. Questo rischio ovviamente aumenta all’aumentare della dimensione dell’evento. La piattaforma non calcola il rischio di contrarre la malattia, quindi di essere contagiati, perché il contagio dipende da molti altri fattori quali la durata dell’evento, lo spazio in cui si svolge e le misure di precauzione come mascherine e distanziamento”. E già qui ci sarebbero gli elementi per dichiarare che l’immagine del Bellunese uscita dal servizio del Tg è stata distorta. Ma la risposta della Rai va oltre. E prosegue così: “La piattaforma è dinamica e fotografa la situazione in base alle condizioni presenti ad una certa data, ma non fornisce alcuna indicazione previsionale e non allo scopo di fare previsioni su andamenti futuri dell’epidemia che dipenderanno da misure individuali e strategie di contenimento delle autorità. I numeri indicati durante il collegamento riflettevano pertanto le condizioni alla data del 13 ottobre e sono soggetti a cambiamenti quotidiani, tante vero che già il 14 ottobre la provincia più colpita risultava essere quella di Genova”. Capito? Siamo stati solo sfortunati. Se il servizio fosse andato in onda il giorno dopo, sarebbe toccato a Genova anziché a Belluno. E adesso chi lo spiega agli albergatori che hanno subito un danno enorme alle loro attività? Chi pagherà i danni di immagine all’intera provincia? Faccio una proposta: la Rai – una volta superata l’emergenza Covid – trasmetta per qualche mese servizi promozionali sul Bellunese. Potrebbe essere un buon modo per ripristinare la verità».
LA LETTERA DELLA RAI
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