LA SERA
Nuvole barocche in un
cielo di latte
smorzano i loro pruriti
strofinandosi sulle cime
dei monti
e io m’attardo a
crogiolarmi
nel silenzio d’un
orizzonte
che ama abbandonarsi
nel nulla.
Anche oggi qualche
farfalla
avrà perso la porpora
e molti bimbi avran
pianto
ma quando la sera
sfiora le corde dei miei
pensieri
il tempo acquieta le ore
e io affosso i peccati di
malinconia
nei miei anni portati al
guinzaglio
e derisi dal gioco
degl’imprevisti.
È questa l’ora di
posare il mondo
che come Atlante
portiamo sulle spalle
per arrendersi alla sera
soave.