Prosegue il nostro “viaggio” propiziato da “Belluno e provincia nelle vecchie cartoline” realizzato per il Lions club di Belluno dagli storici Giovanni Fabbiani e Giuseppe Sorge nel dicembre 1975 con la Canova editori Treviso per i tipi della Grafiche Longo e Zoppelli. Oggi tocca a Sinistra e Destra Piave di cui proponiamo alcune immagini (e relative diciture) che i due storici hanno selezionato e commentato nel pregevole volume nel quale abbiamo rilevato una “stranezza”: Lentiai inserita nel capitolo riservato a Feltre! E allora partiamo proprio da LENTIAI del quale viene proposta l’immagine dello “Slanciato campanile della chiesa parrocchiale, eretta verso la fine del secolo XI, vigila sulla bella costruzione che conserva tante opere di pittura, specialmente di Cesare Vecellio, cugino di Tiziano. Il paese, oltre agli altri centri della Sinistra Piave, nel secolo scorso era collegato con la stazione ferroviaria di Cesio-Busche attraverso un grande ponte di ferro, che univa presso Cesana, le due rive del Piave. Ci trasferiamo nello spazio riservato alla Sinistra Piave e Destra Piave e troviamo, sotto il titolo BRIBANO, la vecchia cartolina “Souvenir di Bribano (Belluno) – Arrivo del diretto”. Ecco cosa scrivono Fabbiani-Sorge: “Usciti di città (Belluno – ndr.), attraverso Porta Feltre, il primo rilevante centro che si incontra è Bribano, con importante Stazione Ferroviaria. Il paese è ripreso mentre sta arrivando un treno diretto. Su una casa, a destra, la scritta ‘Birra e concimi’. Di Sedico è Giovanni Buzzatti, capitano d’industria, iniziatore della prima grande azienda di autotrasporti della provincia. Nel secolo scorso, a Sedico, Agostino Buzzatti ‘oltre a fabbricare aratri, velocipedi, viti di enormi dimensioni, torchi, mortaretti in ghisa, lavora anche il rame, occupando per ciò giornalmente 9 operai, il cui numero potrebbe di gran lunga venire aumentato se si formasse una società che concorresse allo sviluppo del ramificio’. Così scrive Riccardo Volpe nella pubblicazione La Provincia di Belluno”. Poco oltre ci imbattiamo su “Il castello di PADERNO”: “Costruzione con bifora veneziana sullo sfondo delle montagne. In primo piano una donna all’abbeveratoio attinge acqua. Il palazzo sorge sulle mura di un castello romano di epoca augustea”. Ed eccoci a SUSIN DI SOSPIROLO di cui i due storici annotano: “All’inizio del secolo il paese acquistò la fama di località turistica. Qui villeggiava anche Ermanno Wolf Ferrari che compose ‘I quattro rusteghi’. Nella cartolina è visibile l’Albergo Alpino dei fratelli Doglioni”. Torniamo in Sinistra Piave per riportare la dicitura a commento di TRICHIANA: “Una veduta panoramica del paese. I campi sono ben lavorati a testimoniare che l’agricoltura ancora resiste. Il comune apparteneva al territorio di Belluno, mentre al di là dell’Ardo si erano formate le contee di Zumelle e di Cesana. Esso costituiva la Pieve di S. Felice, che fu il più antico capoluogo. Modeste strade andavano da S. Felice per Pialdier a Mel, a Casteldardo e S. Boldo, a Limana e Belluno. La moderna strada dall’Ardo a Limana fu costruita nel periodo austriaco”. Concludiamo con MEL-CORSO CAVALLOTTI: “La salita che da Belluno porta alla paizza del paese: le belle case esposte al sole. In basso a destra la chiesetta e il campanile di S. Pietro”. Infine con l’immancabile CASTELLO DI ZUMELLE di cui gli storici Fabbiani-Sorge scrivono: “Sorge a poca distanza da Mel. Sulla via romana Claudia Augusta Altinate che da Altino (Venezia) portava a Cesio e a Maia (Bolzano). Il castrum Gemellarum o Zumellarum è di origine romana. Recentemente è stato restaurato. Fu teatro di guerra e di avventure romanzesche. Si narra che il nobile castellano Murcimiro si invaghì della bellissima Atleta, promessa al conte Azzone di Feltre. Da ciò derivarono lunghe lotte, assalti uccisioni, rapimenti e rovine dei castelli di Zumelle e di Azzone”.