TAIBON Il Comune di Taibon Agordino ha dato la notizia: è stato assegnato un contributo di un milione di euro per la realizzazione della strada tagliafuoco sopra le frazioni di Forno Val, Villanova e Coi de Peden, alle pendici della Prima Pala di San Lucano. Il comitato spontaneo di Taibon attendeva da tempo questa buona nuova, anche se conoscendo bene le lungaggini burocratiche dell’amministrazione pubblica, questo ritardo lo riteneva quasi fisiologico e scontato. Nel frattempo, a tal proposito, il comitato in rappresentanza anche dei sottoscrittori delle varie istanze, ha ritenuto corretto non intervenire lasciando all’amministrazione tutto il tempo necessario per affrontare nel modo più consono il problema. Certo che un coinvolgimento in questa fase di preparazione alla progettualità, francamente il comitato se l’aspettava, anche se la petizione nelle sue linee generali era chiara ed esaustiva. “Veniamo pertanto a sapere – scrivono oggi gli aderenti al comitato – e speriamo non sia così, che le decisioni in merito al tracciato ed alle modalità per poi effettuare i lavori, almeno da quello che si sente, siano già state prese. Siamo venuti a conoscenza che si starebbe anche per assegnare l’incarico ad un professionista per stilare il progetto su un itinerario ben identificato. Il comitato, anzi la popolazione tutta, gradirebbe sapere con attendibilità dall’amministrazione, a che punto siamo di questa procedura, alla luce anche del finanziamento, per non trovarsi poi davanti, al momento dell’inizio dei lavori a decisioni inderogabili. Visto che il Comitato, unitamente ai sottoscrittori, era fermamente convinto delle istanze riportate nella petizione del 16 dicembre 2018 e protocollata il 19 dicembre 2018 e che sono in buona parte discostanti con le decisioni prese o che si stanno per prendere in merito alle modalità di esecuzione della strada tagliafuoco, ritengono quantomeno necessario che l’amministrazione informi il comitato stesso e conseguentemente la popolazione di Taibon, prima della redazione del progetto che diventerà presto esecutivo”. Il Comitato ringrazia l’ Amministrazione Comunale e auspica che la strada in oggetto con i vari interventi complementari, vista l’importanza fondamentale per la messa in sicurezza che riveste, sia realizzata così come a suo tempo prospettato dal Comitato, interpretando la volontà degli abitanti delle frazioni di Forno Val, Villanova. e Coi de Peden. “Sarebbe auspicabile che la spettabile Amministrazione Comunale si confrontasse, nella maniera che riterrà opportuna, con la popolazione prima di decidere il tracciato e le modalità di esecuzione”.
Le considerazioni del Comitato sono le seguenti:
– Vengono ribaditi totalmente i contenuti e le proposte effettuate nella precedente istanza, sottolineando che queste furono fatte, si d’istinto ma dettate dal buon senso, frutto questo di una conoscenza capillare della zona interessata ed alla luce, della sicurezza in termini d’incendio, e della valorizzazione del territorio interessato; territorio che ha delle particolarità quasi uniche e sulle quali sarebbe già in questa fase utile parlarne.
– L’area in oggetto è stata indicata dai tecnici del Settore Difesa del suolo della Provincia di Belluno assai problematica dal punto di vista della sicurezza e tutela di pubblica incolumità, in particolare sono state verificate delle probabili zone limite per la ipotetica caduta di massi dal versante. Secondo queste considerazioni il tracciato più a monte comporterà il rischio maggiore per la caduta sassi. Ribadiamo altre si che Il masso caduto nell’evento del 27.10.2010 ha delle dimensioni tali che difficilmente si può arrestare con delle semplici protezioni di reti metalliche.
– Il legname rimasto a seguito dell’incendio e degli eventi atmosferici dell’autunno 2018 in quella zona, caratterizzato principalmente da bosco di pini, ha un valore irrisorio, e pertanto sarebbe opportuno muoversi anche per trovare una eventuale soluzione di bonifica ambientale, anche parziale, in alternativa al suo recupero; questa scelta in ogni caso rimane una soluzione di ripiego perché quella più giusta sarebbe quella del recupero, secondo noi possibile facendo alcune semplici cose anche in parte prospettate nella prima istanza.
– Malgrado le piste tagliafuoco, per la loro realizzazione, non abbiano dei criteri legislativi precisi a cui sottostare, ne hanno altri tra cui il più importante è scegliere il tracciato, se è possibile, in una zona con pendenze moderate e con una successiva fascia di rispetto, sia a monte che a valle sprovvista di vegetazione e mantenuta a verde, e soprattutto relativamente vicina all’abitato con una distanza di sicurezza opportunamente studiata e verificata .
– Dalla zona ex “CAVA” attualmente si dirama già una pista realizzata da privati per una lunghezza di circa 700 metri in direzione “COI DI PEDEN” l’itinerario logico, come suggerito precedentemente, per arrivare a quella località, sarebbe la continuazione della pista esistente fino a raggiungere la strada vicinale delle Mandre in prossimità della “BUSA DAL SAL” e il tracciato per l’ ultimazione sarebbe di ulteriori 600 metri circa
– La soluzione ottimale suggerita sarebbe di raggiungere con altri 100 metri di pista il primo tornante della strada del “FORTE” , in tal caso la pista tagliafuoco avrebbe un tracciato ideale che abbraccia a monte tutti gli edifici da Forno di Val fino ai Coi di Peden.
– L’itinerario sopra descritto sarebbe molto logico, con modestissime pendenze, che interessa molti fondi privati per il recupero del legnatico e la pista non avrebbe bisogno di grandi opere ,né di grossi futuri costi di manutenzione.
– Il bosco Comunale a monte degli appezzamenti privati, quello rimasto in piedi e segnato dall’incendio, ha un valore molto limitato e non considerabile per un prossimo investimento, neanche a lungo termine.
– Per la precisione il primo tratto di pista , realizzato nel 2013 dai privati, ha avuto un costo limitato
per un totale di circa 15.000 euro (quindicimila) per una lunghezza di circa 700 metri, metà dell’opera se consideriamo l’obbiettivo di raggiungere la località “ COI DI PEDEN”; pertanto con a disposizione un milione di euro crediamo che l’Amministrazione Pubblica possa portare a compimento l’idea iniziale che prevedeva, oltre la dorsale principale come descritta sopra, alcune semplici ma importantissime piste di penetrazione, oltre che il riordino dei sentieri esistenti sui quali si può intervenire per una loro sistemazione e magari mettere a disposizione la cifra rimanente per interventi più utili alla Comunità.
– Facciamo presente che la messa in sicurezza della zona, oggi attuata opportunamente dai
tecnici degli organi amministrativi competenti, limitando la costruzione di strade e opere varie entro un certo perimetro e che ha già impedito la costruzione della strada testé menzionata e visto che questo vincolo è stato creato per un crollo unico e ben delimitato e non da una generica caduta massi sull’intero versante, si ritiene che un limitato e mirato intervento di bonifica a monte, potrebbe definitivamente risolvere il problema, oppure la costruzione di un vallo nelle zone più critiche a monte della strada.
– La realizzazione di una pista a metà montagna, come sembra si voglia fare, sarebbe una ulteriore ferita per la prima Pala di San Lucano, ferita ben visibile anche dalla piazza di Agordo e sicuramente oggetto di grandi polemiche future, senza svolgere pienamente la funzione di linea tagliafuoco per la quale sarebbe stata realizzata.