TAIBON Questa volta siamo riusciti a trovare la strada ed arrivare al laghetto delle Peschiere da dietro la ex baita Peschiere già After Hour. Lo scorso anno ma anche ad agosto la missione era stata impossibile tra alberi a terra, in bilico e sassi instabili. Sono infatti iniziati e proseguono di gran lena i lavori per il recupero delle piante sradicate con le loro radici. I mezzi sono al lavoro, la stradina con lievi modifiche rispetto al tracciato originale è riaperta. Un versante dove passa la condotta dell’Enel è stato ripulito e una volta “fatto l’occhio” è pure bello da vedere e immaginare quando la natura gli restituirà il colore verde che lo ha sempre caratterizzato. C’è ancora molto da fare, ma si comincia a vedere la rinascita della porta alla Valle di San Lucano. Sul versante opposto sotto alle Pale meglio non guardare. Prima l’incendio, poi Vaia, il disastro è sempre evidente, qui non è cambiato proprio nulla. La raccolta di firme, le insistenze per creare una pista forestale e permettere ai mezzi di “arpionare” le piante d’alto fusto è rimasta lettera morta, nessuna risposta e poi c’è la giustificazione (perché a chiamarla scusa qualcuno si offende) c’è la giustificazione del pericolo valanghe. Le piante meglio lasciarle dove sono in balia del bostrico, che diventino secche così al prossimo incendio bruceranno meglio, molto più semplice spostare la brace. Quella strada chiesta con insistenza era il miglior refrattario al fuoco, una taglia fuoco perché non si dimentichi il paese di Forno Val ha rischiato di finire come la Roma di Nerone se non fosse stato per l’intervento dei vigili del fuoco e il violento temporale che ha smorzato anche l’ultimo focolaio. Dunque siamo tornati al laghetto delle Peschiere un anno dopo per apprezzare il gran lavoro dei volontari che hanno ridato splendore allo specchio d’acqua. Siamo tornati nei pressi dell’Auditorium in costruzione da 500 mila euro che doveva essere consegnato il 28 dicembre 2018, ma si sa Vaia giustifica anche questo. Qui i lavori non si sono mai fermati e quella voce fuori dal coro“Era meglio concentrarsi su altri lavori che su questa Arena” continua a rimbalzarmi in testa, detta da gente di fuori che probabilmente apprezza l’ambiente molto di più di chi lo ha amministrato e poi ha pensato bene di cambiare “mestiere” anche se il confronto con la gente del paese e con il voto sarebbe stato decisamente interessante, avrebbe potuto far riflettere. “Non è mica una colata di cemento”… certo che no, oggi lo dimostriamo con le immagini. Evidentemente chi è nato ed ha vissuto la valle di San Lucano fin da quando era bambino ha un’altra opinione su quel cantiere, chi a Taibon c’è arrivato una volta superato battesimo, comunione, cresima e matrimonio può averla un’opinione? Vorrei vedere se noi andassimo in casa d’altri a sparare proclami, certezze, giustificazioni e a volte anche bugie. Ma si sa quelle hanno le gambe corte e oggi la realtà è qui evidente.
18 ottobre 2019, un anno dopo Vaia. Laghetto Peschiere di Mirko Mezzacasa
quando non riesci a “raccapezzolarti”
DAL MINUTO 12′ 09″ LA NUOVA ARENA…. “c’erano altre priorità anzichè questo cantiere” e detto da chi ci sa lavorando assume ancora maggiore valore, chi viene da fuori pare abbia le idee piu’ chiare da chi un giorno le ha viste da dentro…
Novembre 2018, a poche ore dall’uragano Vaia. Laghetto Peschiere di Mirko Mezzacasa
Nei prossimi due video da facebook, lo stesso percorso del video precedente tra gli schianti e il panorama terribile al laghetto delle Peschiere nei giorni giorni di novembre.
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