ALPAGO Sono stati tre i punti monitorati quest’anno dalla Goletta nelle acque del Lago di Santa Croce e sottoposti ad analisi microbiologiche. Tutti e tre sono risultati nei limiti di legge. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi. È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa veneta lungo le sponde bellunesi del Lago di Santa Croce da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. I risultati sono stati presentati all’interno di una conferenze stampa a cui hanno partecipato il Presidente di Legambiente Veneto, Luigi Lazzaro; il Portavoce della Goletta dei Laghi, Simone Nuglio; il Sindaco di Alpago, Umberto Soccal; il Sindaco di Sospirolo, Mario De Bon; la Direttrice del Dipartimento Provinciale Arpav Belluno, Anna Favero; l’Assessore Regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin. Sono stati campionati tre punti, sul lago Santa Croce, ricadenti nel comune di Alpago, tutti i prelievi risultano nella norma. I campioni sono stati prelevati nell’area di balneazione, nell’area kitesurf e nell’area barche-Pojatto. Il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque del Lago Santa Croce è stato eseguito lo scorso 30 giugno .
L’ASSESSORE GIANPAOLO BOTTACIN: Stamattina, dopo aver partecipato ai lavori della Commissione Consiliare Ambiente, insieme ad #Arpav e #LegAmbiente sono sul lago di Santa Croce per presentare i risultati della qualità delle acque bellunesi ai fini della #balneazione, che hanno quasi dappertutto un livello di “#eccellenza“, ovvero il massimo dei punteggi possibili. Da metà maggio a metà settembre, su ogni punto di controllo i tecnici del nostro braccio operativo rappresentato da Arpav eseguono, con frequenza, una serie di indagini che comprendono ispezioni di natura visiva delle aree, impiego di strumentazione da campo per rilevazioni istantanee di parametri ambientali e prelievi di campioni d’acqua per le analisi di laboratorio relative alla caratterizzazione microbiologica. A #Santa_Croce, ad esempio, i tratti idonei alla balneazione si trovano in comune di Alpago nelle località Poiatte, Sarathei, Santa Croce, già presenti nella rete di balneazione da oltre vent’anni e Baia delle Sirene, introdotta più di recente. L’ultima classificazione effettuata alla fine della stagione balneare 2020, con i dati raccolti dal 2017 al 2020, valida per l’inizio della stagione balneare 2021, attribuisce a tutti e quattro i tratti il valore di “eccellente”. Lo stesso dicasi per il lago del #Mis a Sospirolo. Nel lago #Centro_Cadore la situazione ha invece tre punti su quattro a livello di eccellenza e solo un punto non balneabile (Vallesella casette). Anche #LegAmbiente, insieme al #Touring_Club_Italiano riconosce questa eccellenza assegnando ai primi due laghi 4 e 5 #vele. Molti altri monitoraggi con Arpav li facciamo anche sul lago di sAlleghe, #Corlo, #Misurina e #Santa_Caterina per restare nel Bellunese; ma anche sul lago di #Lago e quello di #Santa_Maria in provincia di Treviso, sul #Garda e #Frassino nel Veronese e sul #Fimon nel Vicentino.
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