LIVINALLONGO Va riconosciuto a “Le nuove del Pais”, bollettino parrocchiale del Decanato di Livinallongo del Col di Lana, di aver sempre concesso largo spazio anche a servizi di elevata qualità culturale. Portiamo ad esempio quello che è stato dedicato ad una importante figura di religioso quale è stato padre Alfons Quellacasa, originario di Larzonei del comune bellunese che si richiama al Col di Lana. In apertura del servizio viene precisato che “Nell’anno del Giubileo dei duecento anni dal 1809, lo storico della Diocesi di Bolzano-Bressanone, prof. don Josef Gelmi, ha raccolto in un libro le personalità sacerdotali più rilevanti dell’antica Diocesi del Tirolo… ricordando coloro che hanno contribuito alla storia del Tirolo…”. Aperta dalla storia del santo vescovo e martire Cassiano, patrono della Diocesi e chiusa col vescovo Wilhelm Egger, morto nell’agosto del 2008, passando per il cardinale Niccolà Cusano, l’opera di Gelmi si sofferma anche sulle vallate ladine citando il santo missionario Giuseppe Freinademetz ed il frate francescano Markus Ferdigg da Rina, “apostolo tra i poveri”, morto nel 2004; per la Val d’Ampezzo vengono ricordati il vicario generale Luigi Pompanin “che larga parte ebbe anche nel periodo delle Opzioni durante il Terzo Reich”, e il musicista Angelo Alverà, direttore del coro e dell’orchestra della cattedrale di Bressanone per tre decenni, mancato nel 1978. Per la vallata agordina che comprende Livinallongo spazio a padre Alfons Quellacasa, agostiniano a Novacella che “è stato davvero uno dei personaggi del Tirolo più originali del suo tempo”. Quellacasa nato a Larzonei di Livinallongo il 3 marzo 1843, frequentò a Bressanone le elementari di lingua tedesca e le medie. Una curiosità riportata da”Le nuove del Pais”: “Sebbene nei primi tempi fosse uno dei peggiori allievi, già in quinta classe era il terzo per media di voti, ed in settima uno dei migliori”. Un po’ di storia del personaggio: Durante la guerra del 1866 difese come militare, inquadrato tra le linee d’ufficio, il fronte meridionale, guadagnando 35 corone austriache al giorno (“non ho mai guadagnato tanto denaro in via mia come in quel tempo…”). Nel 1867 entra a far parte degli Agostiniani di Novacella ed il 1. ottobre 1871 riceve l’ordinazione sacerdotale. Tra il 1872 ed il 1874 fu cooperatore a Valdaora e poi venne nominato supplente per i corsi di storia naturale nel ginnasio di Bressanone, chiamato dal superiore padre Domenico Irsara. Dal 1875 al 1878 studiò all’Università di Innsbruck. Ricevuto il magistero per l’insegnamento della storia, dal 1878 e fino al 1914 dunque per ben 7 lustri tenne ininterrottamente la cattedra al ginnasio degli Agostiniani di Bressanone; insegnò anche matematica, italiano, religione, bella scrittura. Morì a Novacella l’11 aprile 1913. Un suo allievo, Josef Weingartnmer poi sacerdote, storico dell’arte – anch’egli citato nel libro di Gelmi – ha ricordato di lui: “Durante l’ora di religione Quellacasa manifestava in maniera ancora più evidente, se mai si potesse, la sua semplicità e la sua religiosità in maniera piena e totale, che si esprimeva in osservazioni esatte e profonde…”. NELLE FOTO (Assunta De Bona e riproduzione da “Le nuove del Pais): immagine sbiadita di padre Alfons Quellacasa; splendido scorcio di Larzonei di Livinallongo del Col di Lana in provincia di Belluno.