Si sa che la Germania è terra di gelatieri bellunesi, in particolare zoldani e non solo. Alcuni sono presenti da qualche generazione sparsi su tutto il territorio tedesco e in Renania-Palatinato che insieme al Nordreno-Vestfalia sono le regioni più colpite dall’eccezionale ondata di maltempo di questi giorni che ha interessato anche Belgio ma pure Olanda e Lussemburgo. L’esondazione di tanti corsi d’acqua di piccola e media dimensione ha portato a liberare enormi masse d’acqua che hanno provocato il disastro che video e immagini hanno documentato. Praticamente distrutta al suo interno è l’Eiscafé Calchera di Denis Del Longo a Gemünd, paese del comune di Schleiden, nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Lo stesso sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin ha confermato che le comunicazioni telefoniche interrotte rendono di fatto impossibile mettersi in contatto anche se sono state inviate delle immagini che da sole dicono tutto. Si è potuto parlare invece con Stefano Bortolot di Zoppè di Cadore, titolare della gelateria Fratelli Bortolot a Cochem, a cinquanta chilometri a sud di Coblenza il cui chiosco è stato allagato mentre la gelateria più grande si è salvata, essendo a un livello più alto rispetto alla strada. Nulla in confronto con quanto accaduto in altri posti, come ha confermato Bortolot che nel dicembre 1993 in occasione di un’alluvione, inferiore a questa, aveva avuto due gelaterie danneggiate. «Non mi lamento almeno per quanto mi riguarda perché c’è stata gente, titolare di esercizi commerciali e gelaterie, che è stata colpita in maniera molto, molto più grave di me. Siamo ad una cinquantina di chilometri dalle zona colpita dal disastro, a neanche un’ora di strada da qui. A Cochem, cittadina di cinquemila abitanti, è consueto che la Mosella esondi in occasione di piogge importanti durante l’inverno o inizio primavera, o quando c’è il disgelo ma mai in questa stagione estiva. Quindi anche gli edifici sono stati adeguati per far fronte all’evenienza, ad esempio la mia gelateria non ha strutture in legno ma ha tutte parti smontabili, comprese quelle elettriche oltre a tavoli e sedie che vengono rimossi. Generalmente, a fine stagione, prima di rientrare a casa in Italia, smantelliamo tutto in previsione che possano verificarsi queste conseguenze. Ma non era mai accaduto in estate e in piena stagione. A memoria della gente del posto, solo a maggio 1983 si era registrata un’esondazione a ridosso della stagione estiva. Questo è stato un evento eccezionale.» Di solito esiste un sito che avvisa ora per ora della situazione del livello dell’acqua della Mosella, perciò i residenti si regolano di conseguenza. Grazie a questi avvisi, per fortuna, si è riusciti a scongiurare il peggio «Quando l’acqua comincia a calare dovremo pulire ciò che l’acqua sporca di melma ha lasciato. È una situazione già vissuta e che conosciamo anche se mai accaduto in questo periodo.» Purtroppo da altre parti il maltempo non ha perdonato. Le zone colpite sono più a nord dove la forza dell’acqua e il fango hanno seminato distruzione. Com’è stata la dinamica dell’evento ? «Le prime notizie di allarme meteo sono state diffuse lunedì con previsione di piogge intense soprattutto nella zona dove effettivamente poi si è verificato il disastro. Le piogge insistenti sono continuate anche martedì e mercoledì. Il problema è che ci sono state forti precipitazioni in Francia che hanno ingrossato la Mosella, affluente del Reno, che insieme agli altri corsi minori ha fatto il resto specialmente nel circondario di Ahrweiler. In previsione di questi eventi in alcuni posti è stato messo a punto un sistema di paratie che in genere riescono a fare da scudo, stavolta invece l’acqua era più alta e questo sistema non è servito.»
IL SINDACO DEL COMUNE VAL DI ZOLDO, CAMILLO DE PELLEGRIN
***