ALPAGO Quando arte e natura si incontrano sotto la maestria dell’artista Giorgio Vazza e con il supporto dei ragazzi del Gruppo Operativo Giovani, il risultato è assicurato. E così da oggi nell’oasi naturalistica del lago di Santa Croce trova posto una nuova opera, nata dalle mani dei partecipanti al Gruppo Operativo Giovani, coordinate dal maestro Vazza e supportate dall’aiuto dagli adulti che hanno accompagnato i ragazzi in questo percorso. Accanto a quelle degli anni precedenti (il Nido, il Pesce e l’Uccello) ecco dunque il cavallo, ultimo prodotto del percorso formativo di Land Art, l’arte che nasce appunto dal contatto diretto con il territorio e che di quello stesso territorio vuole trasmettere non solo un’espressione figurativa, ma anche le suggestioni. Un’esperienza quest’anno ancora più ricca e significativa, visto il periodo di “chiusura” forzata e prolungata che proprio i ragazzi, più di altri, hanno dovuto affrontare per l’emergenza sanitaria. L’ opera è stata realizzata in continuità anche geografica con quelle degli scorsi anni nella zona dell’oasi naturalistica lungo il sentiero che collega Bastia a Fara. Questa mattina si è tenuto anche un breve momento di incontro ed inaugurazione della nuova opera realizzata dai ragazzi. “Anche quest’anno il progetto G.O.G. è partito con il laboratorio artistico, appuntamento atteso non solo dai giovani partecipanti, ma da tutta la cittadinanza, curiosa di vedere le nuove creazioni”, commenta il vicesindaco del Comune di Alpago con delega alle politiche giovanili, che aggiunge: “Un ringraziamento sentito e doveroso da parte dell’Amministrazione va in particolare a Giorgio Vazza, che anche in questa occasione si è messo a disposizione regalandoci il suo tempo e la sua arte ed è riuscito a sorprenderci ancora una volta, dando vita ad una creazione che non è solo testimonianza delle sue capacità e di quelle die nostri giovani, ma rappresenta un vero e proprio oggetto di arredo artistico, un’ulteriore occasione di attrattività per il nostro territorio”. “Il cavallo, animale con cui fin dall’antichità l’uomo ha sviluppato un rapporto quasi simbiotico – spiega Giorgio Vazza – con la sua forza e la sua energia diventa il simbolo di una libertà ritrovata e della voglia di vivere. Un’opera collettiva, tante mani al lavoro. Adulti e ragazzi insieme, in un dialogo tra generazioni, riscoprono il valore delle abilità manuali e della creatività che rendono l’uomo libero”.