LIVINALLONGO
Il Comune di Livinallongo ha celebrato un’importante figura storica del territorio con l’intitolazione della piazza del Municipio a Catarina Lanz. La cerimonia si è tenuta sabato a Pieve di Livinallongo con la partecipazione del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale, affiancati dall’Union dei Ladins da Fodom, l’Istitut Ladin Cesa de Jan, la Schützenkompanie Buchenstein e la Parrocchia di Livinallongo.
Catarina Lanz è un simbolo di coraggio e resilienza per la comunità ladina, riconosciuta per il suo contributo durante le guerre napoleoniche, quando si distinse per la difesa delle proprie terre. La decisione di intitolare la piazza principale del paese a questa eroina locale riflette il desiderio di onorare la sua memoria e il legame profondo con la cultura e la storia ladina.
archivio radiopiu 2022
LA PIAZZA DI PIEVE SARA’ INTITOLATA A CATARINA LANZ
LIVINALLONGO La Giunta comunale ha deliberato di approvare l’intitolazione “Piazza Catarina Lanz/Plaza Catarina Lanz” della piazza a Pieve di Livinallongo antistante al Municipio e continua alla Chiesa di San Giacomo Maggiore. Il provvedimento è già stato inviato agli uffici della Prefettura di Belluno, la formale intitolazione potrà avvenire non appena sarà fatta pervenire in Comune l’autorizzazione del Prefetto.
La piazza è caratterizzata dalla presenza, da oltre un secolo, di una imponente statua che ritrae a figura intera Catarina Lanz, una donna di umili origini che si contraddistinse per il fervore profuso in difesa della libertà e della vita dei suoi concittadini nella seconda metà del XVIII secolo. Pur non risultando nell’odonomastica, con una deliberazione del Regio Podestà datata 26 novembre 1929 alla piazza fu dato il nome di “Piazza 7 novembre 1918”, riportando tale indicazione su una di targa sulla parete esterna dell’Albergo Alpino che si affaccia sulla piazza. Le associazioni culturali locali e più in generale la cittadinanza hanno reclamato in più occasioni all’Amministrazione di titolare la piazza in Pieve a Catarina Lanz, onorando così più in generale l’innegabile funzione ricoperta dalle donne per la crescita di realtà povere e disagiate tipiche delle società rurali-montane. Emerge dunque il profilo di una donna dal forte temperamento, devota e molto apprezzata dalla comunità. La volontà dell’ amministrazione è dedicare la piazza capoluogo a Catarina Lanz anche quale segno tangibile del fondamentale ruolo che le donne rivestono a livello globale in ogni ambito dello scibile umano. Inoltre l’amministrazione Grones già ha intrapreso iniziative anche a favore delle donne in difficoltà e oggetto di violenza, sostenendo l’Associazione Belluno-Donna e aderito all’iniziativa “Non solo un simbolo” promossa dall’Associazione Scarpetta Rossa APS.
USO DEL NOME CATARINA LANZ Dai documenti storici risulterebbe il nome di Catharina Lanz, poi tradotto negli idiomi ladini della Val Badia e Fodom in Catarina come riporta l’opera biografica Catarina Lanz di Lois Craffonara ed Helga Dorsch e nel dizionario Ladino-Fodon-Italiano-Tedesco di Sergio Masarei.
Profilo biografico di Catarina Lanz
Nel registro parrocchiale di Pieve di Marebbe si trova annotato, al giorno 21 settembre 1771, che alle ore 11 di notte nacque Catarina, figlia legittima di Metteo Lanz e Maria Trebo. Ciò potrebbe significare che la data di nascita corretta sia il 20 settembre. Catarina crebbe in terra ladina, in un’umile famiglia contadina che dovette lasciare giovanissima per recarsi in Val Pusteria ad imparare il tedesco lavorando come “massèra” (massaia). Nel 1797 si ritrova a Spinges, una frazione del Comune di Mühlbach/Rio di Pusteria, dove il 2 aprile nel corso dell’invasione napoleonica del Tirolo e delle numerose battaglie fra esercito francese e le forze del Sacro Romano Impero ci fu uno scontro militare e le truppe francesi furono respinte dagli abitanti del luogo supportati dalla milizia di difesa territoriale. In questo episodio, più fonti testimoniano la presenza sul campo di una giovane donna, Catarina Lanz, la cui partecipazione destò stupore sia fra gli attaccanti che fra coloro che si trovarono a resistere agli assalti dell’invasore. Non ci è dato sapere in che termini la giovane ragazza prese parte alla battaglia; certo è che, armata solamente di un forcone, decise con coraggio di essere presente a fianco dei suoi concittadini per difendere il proprio paese e, in particolare, per preservare dalla distruzione e dal saccheggiamento la propria chiesa con il cimitero annesso. Sappiamo invece con certezza che la ragazza si prodigò, immediatamente dopo la battaglia, nel recupero dei corpi dei numerosi caduti, dando loro misericordiosa sepoltura. Tornata successivamente in Val Badia, lavorò a Marebbe fino al 1808 per il decano Anton Trebo. Nella primavera del 1809, Catarina si trasferì a Colle Santa Lucia alle dipendenze, come domestica, del curato Piere Antone De Thono. A Col, come a Fodom, Catarina Lanz, fu soprannominata Mëda Trinele. La sua lunga permanenza a Colle Santa Lucia (42 anni) fu caratterizzata da una quotidianità semplice, scandita dal lavoro, dalle funzioni religiose, dalle feste paesane e dai fatti del destino. È interessante sottolineare che Catarina Lanz compare molte volte sui registri parrocchiali come madrina sia di battesimo sia di cresima: segno che fu una persona molto apprezzata dalla comunità locale. Nel 1834 il curato di Colle, Piere Antone De Thono, si ritirò in pensione nel “Beneficio Dell’Andrea”, una porzione di edificio attiguo alla Cesa de Jan, dove morì il 5 maggio 1845 accudito da Catarina Lanz per quasi 40 anni. Nel 1851 il sacerdote Jan Maneschg venne nominato curato di Andraz (frazione del Comune di Livinallongo del Col di Lana) e con lui prese servizio come perpetua, alla veneranda età di ottant’anni, la sua lontana parente Catarina Lanz. Catarina morì l’8 luglio 1854, all’età di 83 anni e fu sepolta il 10 luglio nel “nuovo” cimitero di Pieve di Livinallongo (costruito nel 1822). Dopo la sua morte si sparse la voce che Catarina era la “Mädchen von Spinges” (la Ragazza di Spinges) e le furono conferiti gli onori militari. Sembra infatti che nessuno, ad eccezione di una sua amica e confidente di Colle Santa Lucia e un sacerdote suo confessore, sapesse che fosse lei la ragazza che partecipò ai combattimenti del 1797. Oltre ad una grande partecipazione popolare, alle esequie presero parte anche tutte le autorità e i dignitari di Livinallongo. La salma fu accompagnata al camposanto scortata dai fucilieri che spararono la salva d’onore al momento della sepoltura, fatto straordinario allora che una donna fosse sepolta con gli onori militari. Nella cultura tirolese infatti lo sparo di una salva è il più grande segno d’onore.
La statua a figura intera dedicata a Catarina Lanz
Il 23 giugno 1912 venne inaugurato a Pieve di Livinallongo il monumento dedicato a Catarina Lanz. La decisione di commemorare Catarina con una statua risale all’inizio del 1900, ma sembra si decise di attendere il completamento della Grande Strada delle Dolomiti. Genio Finazzer fu il presidente del comitato commemorativo, coadiuvato da Filippo Palla, Pietro Demattia e Guido Enrich. Per scegliere lo scultore, fu indetto un concorso pubblico a Vienna: vinse Josef Parschalk (1864-1932) scultore originario di Castelrotto e residente a Vienna. Il 25 aprile 1905 lo scultore ricevette la visita dell’imperatore Franz Joseph, che volle esaminare personalmente il modello, mentre l’arciduca Franz Ferdinand, l’erede al trono assassinato a Sarajevo il 28 giugno 1914, si recò in incognito a Livinallongo e assunse il patrocinio dell’opera pagando personalmente oltre l’80% del costo di realizzazione. La statua bronzea è alta 2,15 metri, pesa 530 kg e costò 12.000 corone. Contribuirono a pagare l’opera oltre a molti cittadini con libere donazioni anche personaggi illustri come l’arciduca Eugen, il sindaco di Vienna Karl Lueger e il principe del Liechtenstein. La sera antecedente l’inaugurazione ci fu una grande festa popolare: la statua fu accolta con il concerto del Corpo Musicale di Cortina d’Ampezzo e con luci festose (le decorazioni fatte con l’illuminazione elettrica fu un’assoluta novità), colpi di cannone, falò e spettacoli pirotecnici. Sul vicino taulac furono proiettate le iniziali “K L” e l’anno “1797”. La mattina seguente, dopo il discorso di benvenuto pronunciato da Genio Finazzer nella piazza addobbata a festa con ghirlande di abete e bandiere, si celebrò una S. Messa solenne durante la quale si eseguì la messa “Deutsches Hochamt” di J.M. Haydn, suonata dalla Banda di Ampezzo. Dopo la conclusione della celebrazione liturgica, il prof. Antone De Sisti, originario di Livinallongo e professore al Ginnasio di Trento, tenne un intenso e commovente discorso commemorativo. Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, precisamente il 29 giugno 1915, la statua fu trasportata e nascosta a Corvara e nel 1923 spostata segretamente a Rovereto. Nel 1931 il Podestà di Livinallongo chiese fosse rifusa per realizzare un monumento ai caduti italiani. Nel 1954, in occasione del centenario della morte, l’amministrazione comunale di Livinallongo chiese, senza successo, la restituzione della statua che verrà nuovamente collocata a Pieve di Livinallongo nell’ottobre 1964. Da allora si sono susseguite molte celebrazioni nel ricordo di Catarina Lanz, accompagnate dallo sparo di una salva d’onore. La tomba di Catarina Lanz, una lapide con una semplice croce scolpita e sotto di essa un’iscrizione, è l’unica considerata monumento tombale dal regolamento cimiteriale del Comune. Il Monumento funebre su benedetto il 5 ottobre 1913 alla presenza di molte autorità civili e militari, la tomba fu restaurata dopo il danneggiamento del cimitero durante la Prima Guerra Mondiale Accedendo alla piazza, sull’angolo della parete dell’Albergo Alpino è riportata a mo di targa la scritta Piazza 7 Novembre 1918
foto www.micura.it