ALLEGHE C’era una volta una bella pista ciclabile poi cancellata da Vaia e c’è ancora. Infatti è stata risistemata e ben asfaltata, se ricordate abbiamo anche fatto i complimenti a suo tempo a chi c’ha lavorato per questo nel mega progettone per la ciclabile che verrà. Poi venne un giorno in cui quell’asfalto troppo nero stonava con gli alberi ancora a terra sradicati con le loro radici, il tempo in cui i greti dei torrenti rindondavano di ghiaia, sassi, radici e anche immondizie da raccogliere, il tempo in cui le strade presentavano buchi, fosse, semafori, strettoie insuperabili anche con il buon senso, mancanza totale di protezione e via dicendo. Era il tempo in cui i nostri amministratori che il territorio e i suoi problemi lo conoscono a menadito avrebbero voluto togliere un buco nero lungo la 203 agordina, ad Alleghe dopo il Municipio dove la strada si fa stretta e insidiosa. Li’ c’e’ una casetta da “spostare” e i nostri sindaci avevano tutte le intenzioni di farlo, ma chi detiene il potere ha detto “mettete un semaforo…”
Ma torniamo a quell’asfalto nero… proprio non piaceva ed è diventato un problema prioritario nel post emergenza. E fu cosi’ che dai piani alti, dagli esperti dei beni dell’arte architettonica (cioè del nostro bel territorio dove noi siamo nati e cresciuti amando e sopportando le disuguaglianze con la pianura), è stato dato l’ordine: “bocciardate quell’asfalto e non importa se s’alza la polvere, passano i giorni e si contano le ore da pagare”. Bocciardare significa renderlo simile alla sabbia…che non sia più nero ma tendente al bianco, al grigio bianco, neanche minimamente parente comunque all’enrosadira del Civetta. L’alternativa era la ghiaia….ve l’immaginate una ciclabile a Milano in ghiaia? Ovviamente non lo stanno facendo i volontari, tutto ha un costo ma finchè la borsa dei Fondi di Confine aprirà i cordoni si farà festa. “Fin che ghe nè via el Re…co no ghenè pi’ viva…” lo diceva mio papà con varie sfumature nel finale. Sinceramente a me sembra che i soldi si potrebbero spendere meglio, ma è solo un’ipotesi. Se poi vogliamo fare il raffronto con i vicini dove l’erba è sempre più verde è molto semplice. Presente la ciclabile in asfalto della Val di Fiemme e Val di Fassa? Passano centinaia di turisti e valligiani al giorno, in tutte le stagioni, andate un po’ a dirgli a loro di “bocciardarla”, insabbiarla…. spendere soldi pubblici dei loro in questo caso per modificarla. Come minimo vi ridono in faccia ed è sempre la stessa storia….Speriamo che l’asfalto della regionale 203 agordina percorsa da cervi, Morbiacca, volpi, cinghiali, oche e anatre non faccia la stessa fine, che gli esperti a difesa dell’ambiente non diano l’ordine di riportarla alla pista sabbiosa perché il nero stona con il verde degli alberi in crescita libera. In quel caso ritornereno al cavallo e alle carrozze?
A proposito avevano chiesto agli amministratori di prendere posizione, protestare per queste scelte, battere i pugni sul tavolo, visto che i soldi dei Fondi di Confine li gestiscono loro, ma ci hanno detto di no. Preferiscono non esporsi, ho sentito una riluttanza totale, una “paura” non so di che cosa, ma sarebbe bello che chi può indaghi su queste “paure” del difendere il nostro patrimonio. Agli amministratori però una domanda la facciamo con la speranza rispondano almeno ai loro elettori visto che a noi non lo faranno mai: quanto costerà questa polverosa operazione? (MM)
DOPO QUESTO ARTICOLO LE REAZIONI SONO ARRIVATE A CATENA
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