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REDAZIONE Il 22 settembre, al Sas de Rocia di Laste di Rocca Pietore, la prima edizione di “Laste Rock” ha attratto oltre cinquanta iscritti e molti curiosi. Organizzata dai giovani dell’associazione “Tupaie da Laste”, l’evento ha mostrato l’interesse per l’arrampicata, con la partecipazione della comunità locale e ospiti illustri come Matteo De Zaiacomo dei Ragni di Lecco. Il Sas de Rocia si è confermato un sito di arrampicata eccezionale per appassionati da tutta Europa.
DI LUIGI GUGLIELMI
ROCCA PIETORE È andata benissimo, ottima la prima: avevano ragione, i giovani lastesani appassionati di arrampicata, c’è “domanda”, c’è il desiderio di mettere le mani sulla roccia e di provare a salire, anche se non lo si è fatto mai, per la prima volta dunque, sotto lo sguardo esperto e sicuro di una guida. E così la prima “giornata dell’arrampicata”, intitolata «Laste Rock» e organizzata domenica 22 settembre al Sas de Rocia, Laste di Rocca Pietore, ha richiamato un grande numero di persone e ha anche coinvolto la gente del paese, tutti a Iniànter Ciastelàt, il prato all’ombra del masso colossale su cui si inerpicano decine di vie di arrampicata, almeno per mangiare insieme la polenta (ha dato una mano anche lo staff del ristorante La Stua sa Laste). Chiamare il Sas de Rocia “palestra di roccia naturale” è davvero riduttivo, per l’enorme varietà di vie che offre agli appassionati, per il panorama straordinario, per il contesto bellissimo. Infatti vengono da tutta l’Europa per arrampicare qui. E allora bravi i giovani che “ci hanno visto dentro”: si sono dati il nome di «Tupaie da Laste», la costituzione dell’associazione è appena stata formalizzata e loro già sono attivissimi, con i Giovani Sportivi hanno anche fatto un grande lavoro di pulizia e sistemazione del bivacco su a Pian de le Stele, proprio in cima al masso, dove si arriva con una breve ma gradevolissima ferrata (sì, al Sass de Rocia c’è anche una ferrata, che si percorre in venti minuti). «È stata davvero una super giornata» racconta Simone De Toni, uno degli organizzatori «più di cinquanta iscritti e tanti partecipanti extra, tra la curiosità dei locali, anche quella di ex alpinisti della valle». Una domenica di fine settembre, quando il grosso dei turisti in valle se n’è già andato, ha mostrato di poter essere viva e vivace più che mai.
C’è una cultura da far nascere, dice Simone. «Noi siamo stati davvero contenti per aver dato il giusto valore al nostro Sas de Rocia, e all’arrampicata in generale, che spesso viene messa in secondo piano. Oltre a noi 14 del gruppo Tupaie, hanno collaborato i Giovani Sportivi di Laste, che ci hanno prestato le griglie e i tavoli, e tanti amici, giovani, che hanno voluto aiutarci. Siamo soddisfatti di aver dato il via a un evento che tanti ci hanno detto avrà un lungo futuro… Speriamo!»
Presente anche un ospite da fuori, un ospite illustre, soddisfatto anche lui: «Matteo De Zaiacomo, presidente dei gruppo Cai Ragni di Lecco, è venuto a trovarci a sorpresa ed è rimasto entusiasta dell’evento, ci ha promesso che il prossimo anno tornerà con alcuni componenti del loro famoso gruppo di arrampicata». Il Sas de Rocia è molto interessante anche dal punto di vista geologico, è legato all’origine delle rocce della Marmolada. Com’è accaduto per le famosissime Cinque Torri di Cortina, anche il grande blocco del Sas de Rocia è “scivolato” sul piano inclinato sottostante fino alla sede attuale, dove l’inclinazione aumenta in direzione del letto del Cordevole: questo ha determinato le profonde spaccature che caratterizzano l’intero blocco (in una di queste, il 29 giugno, è scivolata una bambina determinando un impegnativo intervento di soccorso). Il fenomeno si chiama Dgpv e descrive le deformazioni gravitative profonde di versante. «Rocia» non significa roccia ma rocca, «La Rocia» infatti è il nome locale di Rocca Pietore: sasso della rocca, dunque. Dalle cime del gruppo si traguarda fino al castello di Andraz, in direzione del passo Falzarego: c’è memoria di una antica struttura di osservazione che era posta in relazione con il castello, probabilmente in vetta al Sas de la Murada (uno dei massi del gruppo), forse l’originaria Rocca di Pietore.