AUDIO
Laureen se ne andò,
senza sbattere la porta.
Di lei mi sono rimasti
un soffitto immobile
una notte insensibile
la certezza che il sole
non sarebbe piu’ sorto.
Il tavolo, le sedie, i fogli
la macchina per scrivere
tutto
era immobile e freddp.
Fuori nemmeno un po’ di vento
neppure una goccia di pioggia.
Da qualche parte gli amici
probabilmente ridevano
o giocavano a ramino.
Ho alzato le mani agli occhi
rilassato la mascella
bloccato ogni pensiero
e infine ho contemplato
quella nuova cicatrice
una nuova tacca
nascosta sotto la pelle
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