BELLUNO Andrea Fiocco, segretario territoriale della FP CGIL, è preoccupato dopo le affermazioni di Boito sulla certificazione delle mascherine che in alcune case di riposo vengono utilizzate. ” Racconta di aver avuto da alcuni conoscenti le mascherine di cui parla (si riferisce a mascherine chirurgiche e FFP2, quelle usate nelle strutture soprattutto da quando c’è il covid), e di averle analizzate, senza avere mandato ufficiale – racconta Fiocco – La sua azienda ha investito molto in questi mesi in strumentazioni che permettono di analizzare questi DPI (si parla di un test della paraffina). I risultati di cui riferisce sono a dir poco allarmanti: Ci sarebbero mascherine con la marcatura CE che coincide con un istituto che certifica solitamente macchine e non mascherine; L’analisi fatta sulle FFP2, che dovrebbe avere un filtraggio del 94%, rivelerebbero un filtraggio in realtà 4 punti sotto. Naturalmente, come sindacalista che segue e tutela i lavoratori delle strutture residenziali, ho fatto un salto sulla sedia. Da giorni cerchiamo di comprendere le motivazioni per cui in questa seconda ondata le Case di Riposo sono così diffusamente invase da contagi, sia tra gli ospiti, sia tra i lavoratori. Ci sono aziende che hanno visto allontanarsi dal servizio, per andare in quarantena o perché malati, anche metà del personale, con grave compromissione del servizio e sovraccarico per coloro che sono rimasti al lavoro. Per non parlare dei malati e dei morti tra gli ospiti. Questa notizia è importantissima, e riteniamo giusto che si faccia un approfondimento, perché le affermazioni del Dr. Boito aprono scenari inquietanti. Quanti lotti di mascherine potrebbero essere nelle condizioni sopra descritte? E se questo problema investe le case di riposo, chi dice che non investa anche l’Ulss 1 o le altre Ulss del Veneto, visto che gli ordinativi sono centralizzati?”
ANDREA FIOCCO, FP CGIL