CORTINA Questa mattina le Cascate di Fanes hanno restituito il corpo di Alfonso Maria Lostia, scomparso nelle acque del torrente lo scorso 14 agosto. Dopo giorni di ricerca, tentativi di immersioni nella grande pozza in cui si presupponeva fosse bloccato dalle forti correnti e dalla potenza del getto, senza la necessità di ulteriori interventi il corpo è ritornato naturalmente in superficie e si è fermato tra le rocce poco fuori della vasca, individuato dai tecnici del Gruppo forre del Soccorso alpino Veneto, che hanno provveduto al recupero assieme al nucleo Saf dei Vigili del fuoco. Oggi erano previste nuove operazioni per provare a deviare il flusso e tornare a visionare le acque. Nei giorni scorsi, dopo che dall’acqua era emersa la giacca contenente il cellulare, un presidio quotidiano ha monitorato il corso del Fanes, setacciato più volte fino al Boite, diversi tecnici sono entrati nella vasca costretti a fermarsi per il rischio troppo elevato, sono stati utilizzati i droni e una telecamera subacquea. La barella è stata poi presa in carico dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore e trasportata in località Fiames, per essere affidata al carro funebre alla presenza della Guardia di Finanza e portata nella cella mortuaria, per poter essere finalmente pianta dai familiari. In questi giorni hanno preso parte alle operazioni il Soccorso alpino di Cortina, il Gruppo forre e speleosub del Soccorso alpino e speleologico Veneto, i Vigili del fuoco con nucleo Saf e sommozzatori, i soccorritori del Sagf, i Carabinieri. Il primo giorno era stata effettuata una ricognizione da parte dell’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano.