di RENATO BONA
BELLUNO Proseguiamo la rilettura di “Cento anni a Belluno” il libro di Franco Sirena, stampato dalla tipografia Piave nel gennaio 2001 ad iniziativa dell’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali, con notizie e curiosità dal XX secolo. Nella presentazione, firmata dal direttore dello stesso Ibrsc, prof. don Sergio Sacco, si legge che: “… L’obiettivo qui prefisso è stato semplicemente quello di far rivivere al lettore un po’ del clima che ha caratterizzato la nostra città nel secolo ventesimo” non dunque un libro di storia e neppure semplicemente di cronaca, ché avrebbe richiesto ben altro spazio e specialmente altre scelte. Segue una puntualizzazione: “Il libro è composto in egual misura di testi e di foto. Con ciò si intende dire che le foto non sono soltanto degli abbellimenti più o meno riusciti a quanto esposto nella pagina a fronte; ma esse sono state pensate come un mezzo, spesso più efficace delle parole, per ricreare l’atmosfera dei tempi che furono. Alle volte si tratta di foto o di immagini rare; altre volte il materiale è più comune: ma un tipo o l’altro di illustrazioni servono allo scopo generale: far gustare ai lettori dei nostri giorni qualcosa di quel genere di vita che è ormai lontani da noi, sia cronologicamente che psicologicamente”. Franco Sirena ha intitolato “Le elezioni” il capitolo che tratta del 1921 nel quale esordisce ricordando che “il 23 gennaio si svolge la solenne cerimonia dell’inaugurazione delle nuove campane del Dumo: partecipano non meno di 7-8000 persone”. In febbraio gli studenti protestano per i previsti nuovi esami di stato; in aprile vi è l’assalto alla Camera del lavoro e viene bruciata in piazza la bandiera rossa; gli abitanti di Borgo Pra insorgono contro il previsto nuovo ponte che passerebbe sulle loro case. Elezioni di maggio: vittoriosi i Socialisti con 8372 voti e i Popolari con 5878; il Blocco ne ottiene 4.166. A giugno i pompieri bellunesi ottengono due ori e un argento nella gara nazionale di Ravenna. Il 28 agosto grande festa a Castion per l’erigendo Asilo infantile. Anno 1922, titolo “La marcia su Belluno”. Detto che il centro città conta più di 10.000 abitanti, quindi a norma di legge deve avere un proprio Piano regolatore generale, e che il 24 aprile il Vescovo benedice le nuove campane di Castion in sostituzione di quelle prelevate dagli austriaci e che, sempre a Castion il 13 giugno viene inaugurato il mulino elettrico della Cooperativa agricola bellunese, il più grande e moderno della provincia, si ricorda che il 15 ottobre “i fascisti occupano il Municipio mentre nei giorni 30 e 31giungono dalla provincia in marcia su Belluno, dopo analoga esperienza a Roma”. La giunta comunale si dimette e gli edifici vengono presidiati dai militari ed da alcune guardie fasciste. Anno 1923: “La Scuola industriale femminile” merita il titolo dell’anno. L’inaugurazione il 5 novembre; nella via San Lucano la sede (l’anno seguente si sposterà nella via Ripa): 44 le allieve. Il 17 giugno con una grande cerimonia era stato commemorato il centenario della scuola tecnica Tommaso Catullo; il 21 settembre riaperto il Regio liceo ginnasio. Il 1. novembre gli abbonati al telefono erano nel comune 131. “I Salesiani” meritano il titolo per il 1924: il 3 aprile infatti si presenta l’Opera salesiana; l’Orfanatrofio Sperti rimarrà e per le ragazze ne sarà costruito uno nuovo. Il 6 aprile votazioni: vincono i fascisti con 15 mila 855 voti davanti ai Popolari con 7.970 , Unitari 2.919, Massimalisti 1.878 e Comunisti 1.307. Titolo per il 1925: “La ferrovia Bribano-Agordo”. L’11 febbraio viene inaugurata la Bribano-Agordo. Il mese successivo si presenta il progetto per la costruzione e concessione della ferrovia Belluno-Mas su progetto degli ingegneri Gino Colle ed Enrico De Conz. A febbraio si avvertono due scosse di terremoto, un fulmine danneggia seriamente l’angelo del campanile del Duomo. Il 24 aprile viene fondata la Pro Belluno per incrementare il movimento dei forestieri. Il 28 luglio sciopero alle fornaci di Sois dove sono 150 i dipendenti. E’ completato l’acquedotto di Visome, Anconetta, Rivamaor. Siamo al 1926 con il titolo: “Il Ponte della Vittoria” per ricordare che “Il 23 maggio il re Vittorio Emanuele III pone il concio di serraglia al ponte sul Piave a Belluno, ad unica arcata,progettato dall’ing. Eugenio Miozzi, che realizza un sogno che durava da secoli. Nell’anno, costruite le scuole di Borgo Piave costate 420 mila lire, e, su progetto dell’architetto Riccardo Alfarè, il Cinema Italia. Tocca a “Il Podestà”, titolo per l’anno 1927 quando, “il 16 gennaio venne nominato Podestà della città di Belluno il comm., ing., generale Antonio Dal Fabbro. E’ un atto conseguente alla riforma avviata dal fascismo. Si legge, per esempio, che a Belluno saranno 1500 le persone che dovranno pagare la tassa sul celibato”. A febbraio viene fondata la Lega per la lotta contro i tumori. Il 13 marzo prende possesso della caricala nuova direttrice scolastica Pierina Boranga. Il 10 novembre viene inaugurata la scuola di Borgo Piave. E’ il tempo di: “La nuova stazione ferroviaria”, per il 1928, che fu inaugurata il 28 ottobre (progettista Alfarè) spostando 200 metri più a nord la sede della precedente, che era del 1886. Con la nuova struttura e la viabilità rifatta vennero realizzati i nuovi giardini compresi quelli di Piazza Campedel. Nel corso dell’anno iniziarono i lavori per il Foro Boario ed in Piazza Duomo venne edificato il palazzo della Provincia. Altri lavori: l’acquedotto di Cirvoi e la torre, alta 15 metri, per i Vigili del fuoco. Maria Breveglieri con Chino Viel scala la Gusela del Vescovà, prima donna a raggiungere la vetta. “Grandi progetti” il titolo per il 1929. A gennaio arrivano quadri rubati dagli austriaci nella Grande guerra. Il Comune rende noto che sono state spese 11 mila 519 lire per spalare la neve: “quasi una emorragia per le casse comunali”. Il 5 febbraio al Teatro sociale la “Befana fascista” per 500 bambini. L’11 febbraio grande festa in città per celebrare i Patti lateranensi. Esce il primo numero dell’Archivio storico di Belluno-Feltre-Cadore. Il Comune ha completato i lavori di accesso al cimitero urbano, ha costruito opere idrauliche, curato il ripristino di malghe e pascoli sui monti Piana, Serva e Visentin e realizzato l’acquedotto di Castion. La piazza di Santo Stefano è sistemata a giardino; allargate le vie Segato e Loreto. A maggio si apre nella piazza Vittorio Emanuele la prima Mostra dell’artigianato bellunese. Il 4 viene inaugurata la sede dell’Associazione industriali . Concludiamo questa puntata con l’anno 1930 intitolato “L’Azienda di Turismo”, istituita nel capoluogo dopo quelle di Cortina ed Auronzo e subentrata alla Pro loco che operava da anni. Il 10 settembre si svolge la prima riunione del consiglio di amministrazione sotto la presidenza dell’avv. Valentino de Castello: al secondo posto dell’ordine del giorno la questione del finanziamento dell’ente, al quarto la verifica della valorizzazione del Nevegal. Stabilito fra l’altro l’acquisto del terreno dell’attuale Pineta e il 4 ottobre vi è già il progetto di massima per la costruzione del rifugio (m. 20 x 6) con preventivo, su progetto dell’ing. Mario Rota, di 30 mila lire. Con la collaborazione dello Sci Cai Belluno viene decisa l’istituzione della Scuola di sci.
NELLE FOTO (riproduzioni da “Cento anni a Belluno): vigili del fuoco davanti alla caserma di Piazzale Piloni; foto-ricordo alla festa delle maestranze delle fornaci di Travazzoi; fine del primo corso alla Scuola professionale femminile; interno del Teatro Sperti di Piazzale Piloni; stazione ferroviaria ad Agordo; visita del Re per l’inaugurazione del Ponte della Vittoria; Borgo Piave e, al centro, la nuova scuola elementare; la vecchia stazione ferroviaria del capoluogo; il Foro Boario e la pesa pubblica; il primo dépliant di propaganda del Nevegal realizzato dall’Azienda di turismo.