di RENATO BONA
Non è ancora in vista il simbolico striscione d’arrivo del “viaggio” alla scoperta di Rivamonte, guidati dal prezioso volume “Un finestra su Riva” che il Club Unesco Agordino ha realizzato con la tipografia Castaldi di Agordo nell’ottobre 2013, per propiziare la conoscenza delle ben trentotto frazioni e località nelle quali era articolato il paese. Il tutto – fedeli i dirigenti del benemerito sodalizio all’impegno, preso diversi lustri orsono – rivolto alla salvaguardia delle origini, della tradizione e della storia del proprio territorio. La parola d’ordine dei ricercatori di notizie ed immagini è stata: “Per non dimenticare” e ammettono con gratitudine di aver potuto contare sulla convinta collaborazione di tanta gente di ieri e di oggi. Proseguiamo, dunque, l’escursione facendo tappa in questa occasione prima a Spia e poi a Tos (di cui, per evidenti ragioni di spazio, diremo e mostreremo solo a metà, rinviando il resto al successivo servizio). La prima immagine proposta quella di “Spia anni ‘40”; da sinistra ci sono: Lucio Schena (Moràta), Ginevra Mattarel e Giacomo Schena (Pit), in secondo piano Lina Selle. Per la cronaca si ricorda che: “L’afflusso di villeggianti a Rivamonte nella stagione estiva del 1940 è stato di 574 persone; alloggiavano in camere affittate o in case proprie, infatti molti erano coloro che, da giugno ad agosto, ritornavano al paese oriundo”. Ed ecco “Col de la Spia anni ‘40” con Giovanni Schena, Maria Fossen (moglie di Tita Bòsol) e Crispino Schena mentre l’altra foto dell’identico periodo propone uno scorcio con sullo sfondo il Giso Tranč (Luigi Pedandola). L’epoca è sempre la stessa ma l’altra immagine ci fa vedere: seduti da sinistra Lucio Schena (Moràta) e Lina Schena e dietro di loro Crispino e Giovanni Schena. Torniamo indietro nel tempo: “1936, Piazza della Spia”: da sinistra: Giacomo (Méto), Pia e Crispino Schena. Per la cronaca: “Famosi erano gli Òlt dalla Spia: maschere in legno realizzate dalle mani sapienti di Crispino Selle; purtroppo degli stessi non resta alcuna testimonianza. Anni dopo vennero realizzate a Rivamonte delle maschere in legno ma da testimonianze di chi aveva visto le precedenti, queste non ricordavano quei primi volti scolpiti che incutevano paura in chi li osservava”. Di nuovo a Col de la Spia: è il 27 luglio 1941, da sinistra: Maria Schena, Domenico Rosson (Meneghéto) con il figlio Tullio. Cronaca: le famiglie censite nel 1944 alla Spia erano 11 e gli abitanti 29. Ultima immagine quella del 1967 che fa intravedere, da sinistra: Ginevra Mattarel, Lucia (Thiéta) Gnech, Bernardetta Gnech, Daniela Gnech e le gemelline Crispina e Sabina. Approdati a Tos, ecco lo scorcio della fontana che fu costruita nel 1893, nello stesso anno di quella presente nella frazione Angoletta. Cronaca: nel 1933 l’acquedotto comunale contava su 5 chilometri di tubazioni e 40 fontane di cui 30 con abbeveratoio. Originariamente questa fontana non aveva il “lavatoio”, questo è stato costruito dopo la seconda guerra mondiale, su ordinanza del sindaco Tazzer. Gli abitanti dei Tos andavano “dò in fontana” a lavare i panni; questo lavatoio prendeva l’acqua da una sorgente locale ed era dotato di una tettoia, ancora visibile, così da proteggere le donne anche nelle giornate di pioggia e di neve. “Tos anni ‘40”: da sinistra Antonietta, Lucia e Carmela Schena. Cronaca: nella casa vicina c’era l’osteria degli Schena (Danàta) dotata anche di un campo di bocce; la licenza di tale osteria risulta essere tra le più vecchie del Comune. Si è poi trasferita nel primo caseggiato di sinistra che si incontra imboccando la strada per Tos basso. Nel 1942 le attività commerciali a Rivamonte erano venti tra cui due macellerie, otto generi alimentari, un fornaio, una trattoria e due mercerie. Stessa epoca: davanti alla casa di Antonio Schena (Tòni Bernardo), da sinistra: Gino Schena, Antonia Fossen (Meneghina), Felice Schena (Cicét). Indietro nel tempo: “Tos fine anni ‘30”: i fratelli Bèri: Giacomo, Pierina e Piero Zanin. Cronaca: nel 1934 la frazione contava 250 abitanti e tre osterie. Segue un “Panorama dei Tos dal Barba Di degli anni ’60”. Cronaca: “nel 1964 l’impresa Bortoluzzi effettua i lavori di ampliamento della strada che da Tos porta in Franche. Nelle vicinanze, imboccando la strada che conduce alla scuola, si trova il Còl de la Riégola dove si dice vi fosse la Casa delle Regole”. Ed ecco una splendida panoramica di… scolari! Il titolo: “Classe scolastica anni 1913-14”. Tra gli alunni si riconoscono in prima fila, da sinistra, il fratello del Maghito, terzo Luigi Zanin (Giso Bèri), quarto Egidio Schena dei Tos, quinto Arcangelo Zanin (Cina), sesto Serafino Casera, penultimo Giovanni Zanin (Gianòl), ultimo della fila Sisto Cont. Seconda fila pure da sinistra: il secondo è Giorgio Gnech (Stradìn), terza Caterina Schena (Rùcio), quinta Rina Casera dell’Olivo; terzultima la Picol Cont (Batit) e ultima Domenica Mottes (Menegùtha). Terza fila, dalla terza: Teresa Schena, Antonia Schena (Celestine), Tranquilla Conedera, Giovanna Casera ( Gianéta dal Molin), Savina Zanin, (…), Fossen (del Baito). Ultima fils da sinistra: terza Maria Laveder (Issi), settima Bortolina Rosson (Tòna), quindi ottava Beatrice Facchin, le ultime tre: Giovanna Schena, Angela Zanin e Tranquilla Rosson (dei Leàndri). Cronaca: “Solo 4 anni prima erano stati completati i lavori della nuova sede scolastica dei Tos dalla ditta di Tazzer Giusto e del figlio Antonio, subentrato alla direzione dei lavori alla morte del padre”. Siamo alla fine degli anni ’50 con la foto del “Bar del Gianòl in occasione della preparazione di un pranzo nuziale. Da sinistra: Maria Schena (del Tèto), Maria Rosa Dall’Acqua (dei Benedét), la cuoca Maddalena Selle di Tiser, Rina Conedera ed Erminia Soppelsa. Sempre Tos ma anni ’60: la famiglia del negoziante Giuseppe Gnech (Bèpi Bòsol) davanti al negozio. Altra immagine di gruppo: “Locanda Fossen, 1979”: cena tra amici, in basso a sinistra Giovanni Battista Gnech (Tita Bosòl), Antonio Angoletta (Tonèla), Davide Mottes, Santo Del Din, Umberto Da Ren (Bèrto); seconda fila, da sinistra: Giuseppe Fossen, Antonio Pasquali, Giuseppe Gnech (Bèpi Bòsol), Mario De Bernard (Moréto), Antonio Rosson, Giacomo Mottes (Méto Baga), Antonio Schena, Abele Gnech (Paolina), Pietro Guadagnin, Gelinda Schena, la moglie di Umberto Da Ren. Cronaca: “L’albergo, ristorante e bar “Pensione Fossen” è stato chiuso a fine 2008”. Trasferta milanese, si fa per dire, per la foto anni ’20 di “Ragazze dei Tos a servizio a Milano”: da sinistra, sedute: Savina Zanin, Bortolina Fossen, Teresa Schena (Lilli) della Valchesina, Teresa Schena (Michi). In piedi: Caterina Schena (Caterinòi), (…), Maria Bortola Schena, Bortolina Xaiz, Giovanna Schena e Caterina Gnech da Postran.