RIVAMONTE Poco più di un anno fa una rivista intendeva fare un articolo sul sito minerario di Valle Imperina. Durante la programmazione della scaletta mi contattarono per fare alcune foto del sito. Sinceramente confuso iniziai a chiedermi che intenzioni avessero. Effettivamente se l’idea fosse stata di parlare della storia di questo luogo sicuramente l’argomento poteva risultare interessante. La storia delle Miniere di Valle Imperina iniziò nel lontano 1417 e negli anni si susseguirono varie piccole imprese agordine, bellunesi e veneziane. Il sito minerario visse però il suo periodo più florido nel ‘600 quando il lombardo Crotta investì ingenti capitali per ottimizzare l’estrazione del minerale. E la storia potrebbe continuare con mille dettagli e sfaccettature…ma volevano veramente parlare di storia?
Riuscii a contattare la redazione e colloquiando con una persona veramente attenta e competente capii che invece l’articolo si sarebbe rivolto al turista in visita al sito minerario. Questo accadeva nell’anno 2020 e quindi iniziai a preoccuparmi: che figuraccia avrebbe fatto la rivista? Ma soprattutto come ne sarebbe uscita la “porta dell’Agordino”?
Molto male sicuramente!
Per convincerli a desistere mi recai in Valle Imperina e scattai alcune foto. Mentre ero lì per quella sorta di reportage mi continuavo a chiedere quanto spreco, quanta trascuratezza, quanto scarsa visione da parte di chi invece dovrebbe portare in alto il nome delle nostre bellissime zone. Inutile dire che appena mostrate le immagini la scaletta della rivista cambiò immediatamente. Oggi son voluto tornare a fare un giro in zona. Un’ impresa boschiva stà ripulendo di fino il bosco sovrastante gravemente colpito da Vaia ed ero curioso di vedere di persona la situazione.
Cosa ho trovato?
Ho voluto rifare le stesse foto e metterle a confronto. La situazione nella zona degli edifici è leggermente cambiata, il sito è stato un pò ripulito e sistemato ma è ben lungi da essere degno di una visita. Addentrandomi nella valle invece avrei voluto coprirmi gli occhi, un misto fra rabbia e sconforto. Dopo oltre un anno non è cambiato nulla, anzi la situazione è per fino peggiorata. Il monumento allo spreco, all’abbandono e al menefreghismo più totale è proprio lì, dove un tempo regnava ricchezza e avanguardia. Il progetto iniziale di recupero prevedeva una spesa di 18 miliardi di vecchie Lire. Nel 2005 risultano spesi in Euro 6.728.000, ma per cosa? Di chi è a colpa di tutto ciò? Non si può sempre tirare in ballo Vaia che sicuramente danni ne ha fatti, ma qui ci sono altre misteriose problematiche. Dove sono i comuni, l’Unione Montana, il famigerato Parco Nazionale, la Regione? A questo punto sarebbe meglio trovare un investitore privato e lasciar fare, una persona oculata saprebbe farne una miniera d’oro. Immagino che non esistano persone tanto folli a questo mondo purtroppo. Già nel 2014 facevano proclami di rilancio dell’area, ma non si capisce chiaramente cosa ci fosse da “rilanciare” visto che il sito non è mai decollato. E poi, rilancio in avanti oppure all’indietro? Mi lascio alle spalle le “miserie” di Valle Imperina e attraverso la moderna passerella sul Cordevole che poco non è costata. Mi dirigo verso Agordo ma sono in bicicletta e la 203 Agordina è sempre molto trafficata. Pedalo un pò e poi provo a vedere se per caso hanno sistemato e riaperto il pezzo di ciclabile che passa sotto Le Campe, almeno risparmierei qualche centinaio di metri di traffico, arrivare invece direttamente ad Agordo in ciclabile vorrebbe dire trovarsi anni luce in avanti ma non è questo il caso. Anche solo questo pezzo sarebbe stato un sogno, invece tutto ancora chiuso e sbarrato da tronchi di traverso come in una foresta vergine amazzonica. E tutto per pochi metri perchè appena oltre si sente ancora l’odore del catrame e dell’asfalto fresco di pochi mesi. Stendiamo un velo pietoso sul resto della ciclabile che non esiste. Questo è l’Agordino che vorrebbe fare turismo e che si arrabbia con i vicini oltre confine perchè loro possono. Ma sono tutte scuse, noi non abbiamo la testa e non potremo mai primeggiare con realtà che hanno ben chiaro cosa significhi servizi per i locali, accoglienza verso i turisti e gestione oculata dei fondi pubblici. Mi scuso dello sfogo, servirà a nulla ma spero che qualcuno apra gli occhi. Dimenticavo, la ciclabile Castei-Valle Imperina è pronta a partire A chi e a cosa servirà? A far passare i ciclisti tedeschi in mezzo alle “miserie”?