REDAZIONALE Vittorio è un propietario di seconda casa che ha scelto l’Agordino per vivere. Non lontano dal suo paese nel trevigiano, ma che gli assicura una certa serenità. Ne ha bisogno Vittorio dopo una vita difficile, un braccio strappato dal cardano del trattore a 16 anni, in seguito un grave incidente nel quale ha perso un figlio. “Ed ora – dice – una vicenda che mi rende tristi questi giorni, tutto per un malinteso”. Il malinteso sulle panchine della Proloco di Canale d’Agordo che Vittorio ha portato a casa sua per restaurare e quindi adoperare, credendo fossero state dimenticate in un angolo. “Erano accatastate sotto la neve, sembravano da buttare. Un signore mi ha detto: “Secondo me vanno buttate, se sono li’ vanno buttate” Vittorio in buona fede le ha prese, alla luce del sole e non con un furgone “nascosto”.
Una vicenda che fa anche sorridere, lo abbiamo detto a Vittorio, se Gianni Secco e Giorgio Fornasier avessero a suo tempo saputo della vicenda era un’ottima coda alla canzone ironica i “veneziani” dei Belumat dell’orto con la rete un metro ottanta e le patate nascoste sotto terra. Proviamo a buttarla sul ridere in considerazione della buona fede di Vittorio, in parte cittadino agordino, e soprattutto per l’immensa ansia che si porta appresso e per questo ha deciso di parlarne con noi, alla radio
audio Vittorio “Non sono un ladro, il paese è piccolo e la gente mormora”