Belluno, Agordo, Alano di Piave, Alleghe, Arsiè ed Auronzo di Cadore. Sono le tappe del nostro viaggio attraverso i comuni della provincia per richiamarne, in sintesi, la storia sulla falsariga di quanto lo scomparso collega Fiorello Zangrando (già capo di quella redazione de Il Gazzettino che io stesso ebbi l’onere-onore di guidare per oltre sette anni) ebbe a scrivere in occasione della pubblicazione del volume intitolato “I comuni della provincia di Belluno. Storia e simboli” stampato nel luglio di trent’anni fa dallo stabilimento tipolitografico Panfilo Castaldi di Feltre. Va doverosamente ricordato che gli stemmi originali dei Comuni collocati nella grande fontana dei giardini di Piazza dei Martiri del capoluogo sono stati realizzati dallo scomparso scultore lamonese Massimo Facchin.
BELLUNO (descrizione araldica dello Stemma: d’azzurro, alla croce d’oro, accantonata nei primi due quartieri, da due draghi alati, affrontati, di rosso sormontato dalla corona di Città). “… Dopo quasi quattro secoli di dominio veneto, nel 1797 diventa capoluogo della provincia costituita da Napoleone, ruolo che mantiene anche dopo Campoformido e dal 1815 al 1866 sotto l’Austria. La sollevazione popolare del 1848 procura brevi giornate di libertà ma l’idea nazionale trova sostegno nelle partecipazioni alle guerre dì indipendenza. Subisce devastazioni e ruberie durante l’invasione austroungarica dal novembre 1917 a quello del 1918. Per venti mesi, dal settembre 1963 all’aprile 1945, sostiene lo sforzo dei partigiani pur essendo incorporata dell’Alpenvorland del Terzo Reich. Il gonfalone municipale è per questo medaglia d’oro”.
AGORDO (Sotto un cielo nuvoloso sono rappresentate due torri guelfe merlate, al naturale, chiuse e finestrate di nero, poste sopra due scogli, moventi dai lati dello scudo e fra i quali scorre un fiume, il tutto al naturale; le torri accompagnate in capo da una stella, di sei raggi d’argento). “… Passato al vescovo di Belluno Aimone nel 923, nel 1224 ottiene l’esercizio del consolato. Nel Trecento diventano signori gli Avoscano e i Sommariva. Cessate le dominazioni straniere su Belluno, anche Agordo nel 1404 entra nello Stato veneto, di cui difende i confini contro i tedeschi nel 1487 e nel 1508 e 1511. Sotto la Repubblica, con le miniere si fa potente la famiglia Crotta. Rivoltatisi per miseria nel 1800 e per indipendenza dall’Austria nel 1848, gli agordini aderiscono all’Italia plebiscitariamente. Dal 1887 acquista fama l’Istituto minerario. Sui monti agordini corre il fronte durante la Grande guerra; durante la Resistenza in azioni antipartigiane i tedeschi devastano la Valle del Biois”.
ALANO DI PIAVE (Azzurro: fascia in divisa d’argento, accompagnata da un castello torricellato di tre pezzi, merlato alla ghibellina, murato di nero e in punta da un monte di tre cime pure d’argento; di rosso, al libro operato d’oro caricato dalle parole lexicon del campo in caratteri maiuscoli romani). “… Nel 1235 è documentata una cappella dedicata a san Pietro e nel 1350 è noto il primo abitato stabile per l’abbondanza dell’acqua e la posizione difendibile. Risulta già abitato anche San Lorenzo dove sorge il castello dei Caminesi. Nel periodo comunale e in quello delle signorie, i Colmirano hanno un maniero rovinato in seguito al terremoto del 23 febbraio 1695. Il territorio è sotto la giurisdizione del Podestà di Treviso. Monfenera, Piz, Solaroli e Valderoa, monti di Alano, sono teatro di aspri combattimenti durante la Grande guerra che provoca 500 morti tra militari e civili nella popolazione del paese. Alto il tributo di vite dato alla Resistenza”.
ALLEGHE (rosso: leone rampante di oro, tenente nella branca anteriore sinistra una spada di argento, dall’impugnatura di oro, posta in palo, appoggiato sulla vetta di un monte all’italiana di verde, nascente da uno specchio di acqua al naturale). “… Il primo ricordo storico risale ad una bolla di papa Lucio terzo del 18 ottobre 1185 nella quale si conferma il dominio del Vescovo di Belluno sulla cappella di Alleghe. Il paese è vigilato e difeso dalle fortezze dei Sommariva comperate nel 1320 dal Comune di Belluno. L’abitato è composto di villaggi posti sul fondo della valle del Cordevole e sulle pendici laterali. Quando l’11 gennaio 1771 un’enorme frana precipita dal monte Spitz, seppellendo Marin, Riete e Fusine con tutti gli abitanti, le acque formano il lago sommergendo Sommartiva dove si trova il castello, Torre, Costa, Peron e Sopracordevole. I morti sono 49 e 300 i sinistrati. Un’altra frana cade l’11 maggio e provoca altre 6 vittime…”.
ARSIE’ (la descrizione dello stemma non è presente in Internet). “Tracce dell’età del ferro e degli etruschi… Territorio trevigiano con i longobardi, passato a Feltre nel Mille, Paolo e Cassano di Arsiè e Tiso di Rocca nel 1096 partecipano alla prima crociata. Ezzelino da Romano, padrone di Rocca e Incino, nel 1248 conquista il maniero di Arsiè. Nel 1383 vi si riuniscono carraresi e trevigiani per una tregua. Un’alluvione del 1748 devasta il paese. Nel 1848 scontro armato a Fastro tra feltrini e austriaci. Paese dissanguato da emigrazione e miseria, alla fine del secolo è munito di forti verso Primolano. Il territorio è insanguinato dal rastrellamento tedesco sul Grappa del settembre 1944. L’invaso del Corlo sul Cismon nel 1954 affoga Rocca”.
AURONZO DI CADORE (scudo coronato e tripartito, con la presenza dello stemma del Cadore, del Gallo auronzano e dei colori, rosso e verde a bande orizzontali, assegnati ad Auronzo dalla Repubblica Veneta). “Forse il centro della valle dell’Ansiei è occupato da coloni giunti dal Friuli ‘ad runcum’, cioè per dissodare il fertile terreno. Si sono trovate monete romane a Villapiccola e a Tarin. Il nome compare la prima volta in una pergamena scritta a Lorenzago di Cadore il 22 agosto 1188 e il 21 marzo 1208 è tanto popolato che la parrocchia è dichiarata indipendente dalla matrice di Pieve. La sua storia ha poi un posto particolare in quella del Cadore per le molestie sofferte dai doblacesi i quali vogliono appropriarsi i pascoli di Misurin,. Quattro secoli di lotte sono definite soltanto nel 1752. Il centenaro, uno dei 10 che costituiscono la Magnifica comunità di Cadore, comprende le Regole di Villagrande e Villapiccola…”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “I comuni della provincia di Belluno. Storie e simboli”): gli stemmi di Belluno, Agordo, Alano di Piave, Alleghe, Arsiè ed Auronzo come appaiono nella fontana di Piazza dei Martiri del capoluogo.