LIVINALLONGO Quella linea telefonica con i cavi penzolanti ha aperto un dibattito e non solo sulle pagine social. Nicoletta esprime una sua preoccupazione ma la risposta del sindaco Leandro Grones viene ripresa dal consigliere di minoranza e già candidato a sindaco Daniela Templari che plaude ai privati attivi nel dopo Vaia e critica l’amministrazione comunale. “Fino a quando si rimanda?” La templari parla di immobilità totale “Ci affidiamo alla grazie di Dio pronti ad affrontare l’inverno”
La delusione di Nicoletta “Punto primo, non ho segnalato il problema al Comune perché penso che non risolvono nulla visto che sono tre anni che chiedo si intervenga su uno stabile comunale per sistemare una grondaia, figuraiamoci se si preoccuperanno per il mio telefono. E’ vero, non sto in un posto isolato però non ho messo in mezzo il Comune, ho parlato di Telecom, è un anno che chiamo perché intervengano. Dell’edicola ho fatto l’esempio che uno che abita nelle frazioni isolate tipo Castello e Larzonei fa prima arrivare a Caprile che andare ad Arabba che fuori stagione osserva orari limitati e per uno che lavora la mattina è impossibile acquistare i giornali. Andare in Comune per risolvere i problemi? E’ solo facciata e glielo dirò anche in faccia se riesco a trovarlo”.
“Non può succedere” di Silvia De Dorigo
“Incredibile davvero. Un’arroganza velata quella del sindaco. La linea di confine è sottilissima, ma tutto è molto chiaro. Di certo un tono poco affine a tale carica. Una carica e un potere conferiti dal popolo e non arrivati per mano del cielo. Una veste istituzionale che non ammette arroganza, mai, in nessuna circostanza. Non ammette svalutazioni di nessun tipo. Il dovere di portare rispetto e ascoltare tutti i cittadini è imprescindibile. Ancor più se donna. Perché ancora oggi questo accade: se una donna rivendica il diritto di esprimere la propria opinione pubblicamente, ritenendo la propria frazione, giustamente, decentrata perché distante 2 km dal centro paese, non va bene. Deve essere sminuita perché è donna, perché ha cresciuto due figli da sola, perché ha il coraggio di esporsi. Non deve succedere. Non può succedere. Quindi mi espongo anche io. È un problema grave. Molto presente nelle piccole realtà come le nostre. Mi rivolgo a tutte le donne, giovani e meno giovani: studiate, emancipatevi, evolvetevi. Non abbiate paura. Non state zitte. Chi cerca di sminuirvi con l’arroganza non ha altre armi con cui combattervi”.
DAL GIORNALE RADIO DI SABATO 28 SETTEMBRE L’INTERVENTO DEL SINDACO LEANDRO GRONES
DAL GIORNALE RADIO PIU DI VENERDI 27 SETTEMBRE 2019
LIVINALLONGO “Siamo impauriti per il ricordo di Vaia, di quella notte, di quel vento. Siamo preoccupati per quello che non è stato fatto e da allora è già passato un anno. Le compagnie telefoniche ad esempio hanno lasciato i cavi penzolanti con conseguenze già viste nel corso dell’estate”. Chi parla è Nicoletta, vive in una frazione di Pieve di Livinallongo, decentrata e dove non è facile sopportare la quotidianità soprattutto se si rimane senza telefono come già successo dopo il 29 ottobre di un anno fa “Qui – ci fa notare – ci sono i pali del telefono ancora in equilibrio instabile, anzi non ci sono proprio. I cavi sono appoggiati sui rami degli alberi, sulle foglie che stanno cadendo e non e’ escluso cadano anche i collegamenti. E’ già successo con il maltempo e abbiamo la paura che si ripeterà. Abbiamo più volte chiesto che qualcuno venga a risolvere questo problema, ma non abbiamo visto nessun operaio mettere mano alle linee telefoniche, chissà cosa accadrà con l’arrivo della neve”. A Pieve di Livinallongo c’è poi un altro “disservizio”, la mancanza di un punto vendita dei giornali. Con la nuova gestione della cooperativa in centro sono scomparsi tutti i giornali, dai periodici ai quotidiani. “Per noi delle frazioni è un altro punto a sfavore – ricorda Nicoletta – siamo lontani da Arabba dove c’è l’edicola che peraltro in stagione osserva orari ridotti, spesso solo al mattino. Qui capita di leggere il giornale con giorni di ritardo, quando qualcuno scende a valle e si ricorda di portarcelo”.