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di Renato Bona
“Un giorno d’autunno di due anni fa ero a tavola al ‘Bon Tajer’ con alcuni amici artisti; si parlava d’arte, di agricoltura, di cucina tradizionale… e quando ci è stato portato un tajer di prosciutto e soppressa (dove il legno vecchio del tagliere esaltava il rosso delle carni perfettamente stagionate) qualcuno di noi ha commentato: questa è davvero un’opera d’arte”. Nasceva allora – lo spiega Daniele Zatta in “Artisti a tavola” pubblicazione (marzo 1995, Grafiche Trabella di Lentiai; a cura di Flavio Grigoletto, Francesca Zatta, Antonella Alban, Daniela e Angelo, testi critici della Alban, patrocinio di Provincia di Belluno, Comune e Pro loco di Lentiai) – l’idea di invitare gli artisti a realizzare un’opera sul tajer, proporre ai gestori della nota azienda agrituristica di San Gervasio di Lentiai, di ideare menù stagionali, rigorosamente prodotti dalla terra bellunese, e creare così occasioni di incontro a scadenza mensile, tra arte e gastronomia. Zatta ricorda che “L’iniziativa si è poi sviluppata oltre ogni aspettativa: per l’adesione degli artisti, per la qualità delle opere prodotte, per l’entusiasmo del pubblico (attirato sia dai contenuti culturali che da quelli gastronomici!), per la partecipazione di artisti appartenenti ad altri ambiti espressivi, che hanno reso particolarmente vivaci le serate…”. E così, per più di un anno, da giovedì 24 febbraio 1994 a giovedì 26 gennaio 1995, “Artisti a tavola” è risultato un appuntamento importante. Anche, come si è accennato, per la “qualità” degli artisti che vi hanno partecipato: Mario Penso e Giulio Berton; Beppino Lorenzet ed Antonio Da Rold; Claudio Nevjel e Dina Zaia Levore; Gianni Stiletto e Walter Bernardi; Gina Roma ed Isidoro Busana; Gino Silvestri e Tojo Banot; Vico Calabrò e Rino Pinto; Cristiana Ricci Comel e Franco Fiabane; Paolo Casagrande e Carlo Sovilla; Renato Scarton e Giuseppe Niero; Fabiola Colle e Ferruccio Noal; Marco Bellotto e Franco Vergerio. E per – va giustamente ricordato – il “contributo” offerto da altri artisti che hanno allietato le varie serate con le loro esibizioni: Maria Grazia Feltre, Adriano Faustini e Paolo Bittante, Mauro Bortolotto, Giorgio Fornasier e Pio Sagrillo, Giancarlo Dal Pra, Edoardo Comiotto, Carlo Garlet e Mauro Tibolla, Andrea Grigoletto e Cristina Zanolla. Così come va evidenziata l’opera di Daniele Zatta per le riprese, Vico Calabrò per la grafica, Cristiana Galiazzo e Marcella Corrà per le interviste, Piera Zatta per il coordinamento di sala, Roberto Zatta per la presentazione dei menù. Erasmo Turrin per la presentazione dei vini, Massimo Tremea per le ricette, gli organi di informazione e Ivana Susana per le foto. Infine vanno citati quanti hanno contribuito alla realizzazione della pubblicazione: azienda agrituristica Bon Tajer, Gioielleria Pasa, Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, Lattebusche, Mionetto Spumanti, l’Agricola Zumellese. L’allora presidente della Provincia di Belluno, Oscar De Bona, nella presentazione della settantina di pagine di “Artisti a tavola” sottolineava come “L’intgelligente accostamento della cultura contadina, rivisitata attraverso la cucina tradizionale sapientemente gestita da Daniela e Angelo, alle valide opere di affermati artisti della nostra provincia, ha creato motivo di incontro fra due patrimoni della nostra gente. Questa felice e riuscita esperienza è dimostrazione di c one l’impegno e la professionalità possano essere veicolo di promozione agrituristica e di valida proposta culturale”. Il sindaco di Lentiai Giancarlo Dallo a sua volta sottolineava come “… ancora una volta, attraverso un’idea originale ed innovativa, la pittura, la scultura, la musica, la poesia, il canto, la riscoperta e la valorizzazione della nostra tradizione culinaria che a certi livelli diventa espressione artistica, la cultura in assoluto hanno trovato ospitalità in quel di Lentiai, contribuendo in tal modo a dare continuità e validità ad una scelta culturale che ha sempre caratterizzato le molteplici iniziative nate e cresciute nel nostro Comune”. Dal canto suo il presidente della Pro Loco, Lorenzo Durante sottolineava come “La cura e l’attenzione posti nella scelta degli accoppiamenti degli artisti, unita alla semplice e squisita ospitalità del Bon Tajer hanno rappresentato per un intero anno un gradevole ed interessante biglietto da visita per la nostra comunità” ed esprimeva un sentito ringraziamento fra l’altro agli artisti che “con palpabile entusiasmo hanno accolto l’invito trasformandolo in un’ennesima vetrina pur al di fuori dei consueti canoni entro i quali si muove il pianeta arte”. Prima dell’intervento di Daniele Zatta di cui abbiamo detto, che precede due liriche dialettali di Edoardo Comiotto e Giancarlo Dal Prà, vi è una stringata ma efficace descrizione, a cura del prof. Claudio Comel, di “Lentiai è…” e la sottolineatura che “Riscoprire la natura ed il mondo semplice dei campi è lo scopo primo che l’agriturismo si propone, accompagnandolo con il piacere di degustare cibi schietti e genuini nell’ambiente ancora intatto delle tradizioni patriarcali”. E che: “I conduttori dell’azienda ‘al Bon Tajer’ hanno inteso in questa prospettiva, riproporre tutte le più genuine tradizioni alimentari locali, aggiungendo però a tutto questo anche l’amore per la ricerca e la sperimentazione di gusti ed ingredienti sempre nuovi, tratti dalle risorse che i prodotti dell’agricoltura e della zootecnia, da loro stessi realizzati in prima persona, possono offrire”. In quello che definisce “Paradiso dei poveri… paradiso raffinato e genuino… oggi che il vivere inquinato ed inquinante delle città rende sempre più irrespirabile l’aria che ci circonda, oggi che il rumore assordante e convulso delle metropoli rende invidiabile la pace dei campi e la quiete delle nostre montagne”. Concludiamo ricordando i singoli pezzi forti dei menù che allora erano stati proposti:”Gnòc de puina”,”Luganega co’l’aseo”, “Primule fritte”, “Maltaiadi de polenta coi sciape”, “Cunicio inpanà”, “Crostata co le giasene”, “Puina frita”, “Frico co le patate”, “Schiz inpanà”, “Torta de puina”, “Vedel in umido”, “Scorzet coi funghi”.
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